Raddoppiano gli omicidi al volante

L’apertura dell’anno giudiziario rappresenta il momento in cui i tribunali tirano le somme dell’attività svolta nei dodici mesi precedenti. Per il Tribunale albese questo appena elaborato potrebbe essere l’ultimo bilancio annuale: a meno di sorprese, entro il 13 settembre verrà assorbito dal Palazzo di giustizia di Asti.

I dati relativi al periodo che comprende il secondo semestre del 2011 e il primo del 2012 confermano un volume di fascicoli aperti vicino alle 11 mila unità e, contrariamente a quanto lascerebbero intendere le molte notizie di cronaca, mostrano un deciso calo degli episodi criminosi, soprattutto quelli relativi ai reati più gravi. Non si sono verificati omicidi (l’anno precedente c’erano stati tre procedimenti), né tentati omicidi. Non si segnalano neppure casi di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Il reato a maggior allarme sociale praticato nel circondario rimane la rapina, sovente portata a termine da un gruppo di persone ben organizzate e armate, in molti casi provenienti da altre realtà geografiche. Anche su questo fronte, il calo degli episodi criminosi è notevole: a fronte delle cento del periodo precedente, l’anno a cavallo tra il 2011 e il 2012 ha visto 60 casi, di cui 54 consumate e sei tentate. Una netta inversione di tendenza rispetto al passato.

A diminuire è anche il fenomeno della spendita di banconote false, con 39 procedimenti – quasi tutti contro ignoti – contro i 121 del periodo precedente. Anche se in questo caso in Procura si ritiene che l’estensione del fenomeno non sia del tutto testimoniata dalle notizie di reato pervenute.

Anche il numero di reati connessi al traffico di stupefacenti mostra il segno meno: 59 procedimenti a fronte dei 71 fatti registrare l’anno precedente. E questo sebbene sia aumentato il sequestro di quantitativi, anche ingenti, di sostanze.

Riduzione anche per quanto riguarda il numero di incendi dolosi. Sono infatti 35 i casi registrati in quest’ultimo anno contro i 49 del periodo precedente. Purtroppo tutti i procedimenti sono stati aperti contro ignoti. Le indagini non hanno avvalorato un eventuale collegamento tra questi episodi e la criminalità organizzata o tentativi di estorsione.

Segno meno, infine, per le violazioni in materia tributaria (per lo più mancato versamento di imposte), che passano da 110 a 97, e per i casi di violenza sessuale: 19 procedimenti contro noti e tre contro ignoti a fronte dei 20 procedimenti contro noti e 14 contro ignoti del 2010-2011.

Sin qui le note positive. Fanno segnare un lieve rialzo le estorsioni (salite da 31 a 32 casi, di cui dieci contro ignoti), le truffe (sei procedimenti contro cinque), i casi di maltrattamenti in famiglia (66 denunce contro le 50 del periodo precedente, con una tendenza all’aumento), le denunce per infortuni sul lavoro (106 contro 102, anche se non si sono registrate «morti bianche» a differenza dell’anno precedente), le violazioni in materia ambientale (97 anziché 91, ma non si segnalano casi di particolare gravità), le contraffazioni di sostanze alimentari (21 contro 16) e le violazioni edilizie, passate da 97 a 116.

Una nota fortemente negativa la fa segnare la voce degli omicidi connessi alla violazione delle norme del Codice della strada, quasi raddoppiati. Si è così passati dai 10 procedimenti di due anni fa ai 18 dello scorso periodo. Un dato solo in parte compensato dalla notevole riduzione delle lesioni gravissime derivanti da incidenti stradali, scese da 40 casi a 9.

La maglia nera tocca infine, come sempre, ai furti in appartamento. È vero che il numero di episodi è lievemente calato – mille denunce contro le 1.019 dell’anno precedente – ma a lasciare l’amaro in bocca è il fatto che ben 962 di queste siano rivolte a ignoti.

Roberto Buffa

IL PROCURATORE «Ho dubbi sulla riforma Severino»

Trascorso qualche giorno dal suo insediamento, necessario per prendere visione dell’andamento dell’ufficio che è stato chiamato temporaneamente a gestire, il nuovo procuratore facente funzioni di Alba, Vincenzo Paone, esprime un parere sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie. In una (vicina) prospettiva, il Palazzo di giustizia albese dovrebbe essere accorpato al Tribunale di Asti, dove Paone opera in qualità di sostituto procuratore della Repubblica.

Qual è il suo giudizio generale sulla questione?

«Che ci fosse la necessità di riformare le circoscrizioni giudiziarie è indubbio, ma questa operazione così delicata andava fatta con maggiore oculatezza. Nutro qualche dubbio circa l’efficienza della riforma Severino, visti i problemi che causerà alle Forze dell’ordine e ai cittadini, nonché sulla reale portata dei risparmi che potrà garantire». Proprio su questo punto è circolata negli ultimi giorni l’indiscrezione secondo cui, per ovviare a qualche problema di spazio a cui andrà incontro anche il Tribunale di Asti, al sindaco Marello potrebbe essere chiesto di destinare una parte del Palazzo di giustizia di piazza Medford per ospitare gli archivi giudiziari. Di conseguenza, per le casse albesi la struttura continuerà a esistere almeno in parte come costo, senza però le rendite e i servizi che il Tribunale garantisce oggi allo Stato e ai cittadini.

E per quanto concerne il destino del Tribunale albese?

«Ad Alba il carico di lavoro è tale da non giustificare una chiusura tout court, diversamente da altri uffici. Inoltre, è contraddittorio che Asti vada ad assorbire territori lontani come quelli di Poirino e Pralormo mentre Comuni assai più vicini come Nizza Monferrato e Tonco vadano i n v e c e con Alessandria e Vercelli».

ro.bu.

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