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Solo metano per il teleriscaldamento

Teleriscaldamento: per ora il Consiglio non decide 1

SERVIZI Novità importante per la convenzione che regola i rapporti tra Amministrazione comunale e Bra energia, la società impegnata nella realizzazione del teleriscaldamento. La Giunta municipale la settimana scorsa ha approvato una delibera con cui si stabilisce che la centrale per la produzione di calore potrà bruciare esclusivamente gas metano.

La Giunta nel 2011 aveva preso atto che era previsto l’utilizzo esclusivo di gas metano, ma che l’azienda aveva anche dichiarato l’eventuale possibilità “futuribile” a bruciare polverino di scarto delle ditte Abet spa e Arpa industriale, in presenza di eventuale accordo con il Comune e le ditte, oppure biomassa legnosa vergine, sempre previo accordo con l’Amministrazione comunale. Queste eventualità erano state duramente contestate da quanti sono contrari alla realizzazione del teleriscaldamento e che si sono riuniti in un Comitato spontaneo, promotore nei mesi scorsi di una raccolta di firme.

Anche il Comitato tecnico chiamato ad assistere l’autorità di vigilanza è stato modificato portando da 4 a 5 i membri designati dal Comune di Bra, oltre ai 2 designati dalla società (non sono previsti stipendi o gettoni).

Intanto nel settembre scorso il cantiere per realizzare la rete di tubazioni che porteranno l’acqua calda nelle case è stato aperto a partire da via Sobrero. Gli scavi sono partiti da quell’area perché si tratta di quella più prossima alla centrale di produzione dell’acqua calda e perché in quella strada si trovano numerosi condomìni di proprietà dell’Atc (la società delle case popolari, ndr), con cui la società del teleriscaldamento ha stipulato un accordo di fornitura. La rete si spingerà poi sempre più nel quartiere Bescurone e verso il centro della città.

Per quanto riguarda invece l’impianto per la produzione dell’acqua calda Bra energia deve ancora ottenere il via libera dalla Conferenza dei servizi, l’organismo che raduna tutti gli enti competenti a esprimersi sul rilascio dell’autorizzazione. La prima riunione della conferenza si è tenuta giovedì scorso e ha avuto esito interlocutorio, in quanto (come è prassi) sono stati richiesti alla Bra energia documenti integrativi. La prossima seduta è prevista tra un mese.

La centrale termica deve sorgere in un’area in strada Falchetto nelle immediate vicinanze dell’impianto dell’Abet Folden, a poca distanza dalla tangenziale e dalla linea ferroviaria Bra-Torino. L’impianto sarà costituito da due cogeneratori a metano – con una potenza termica di 2 megawatt ciascuno –, di una pompa di calore, di quattro caldaie e di un serbatoio di accumulo.

La convenzione stipulata con il Comune prevede che sia erogata un’indennità speciale di disagio di 254 mila euro annui (per 29 anni), uno sconto tariffario del 20% sugli edifici pubblici, la riduzione delle bollette dell’illuminazione e il rifacimento del manto stradale. Bra energia si è impegnata inoltre a realizzare un investimento sulla rete di illuminazione pubblica di circa 460 mila euro.

Diego Lanzardo

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