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Tre anni senza ponte

Un’immagine d’archivio scattata poche settimane dopo il crollo del ponte

MONCHIERO A Monchiero la lunga attesa sembra dare ragione ai pessimisti. A quasi tre anni dal crollo del ponte sul Tanaro sulla provinciale 159, avvenuto domenica 27 giugno 2010, non ci sono lavori di rifacimento in corso, né in previsione.

«Il progetto preliminare è stato già redatto, ma le risorse non sono sufficienti per partire con i lavori», fa sapere l’assessore provinciale alla viabilità e ai lavori pubblici Giuseppe Rossetto. Manca un terzo della somma necessaria: circa un milione di euro. In assenza, o in attesa di ottenere un finanziamento corrispondente a questa cifra la progettazione non può proseguire e non si conoscono tempistiche né tantomeno date relative all’inizio dei lavori.

Un’immagine d’archivio scattata poche settimane dopo il crollo del ponte

Quando il ponte, che congiungeva Monchiero alla fondovalle Tanaro, non resse all’erosione delle acque e precipitò nel fiume, era già stato chiuso al traffico da un paio di mesi per motivi di sicurezza, in seguito al rilevamento di cedimenti nelle fondazioni del pilastro. La Provincia aveva assegnato un incarico per la verifica delle condizioni della struttura e la quantificazione di modalità, risorse e tempistiche necessarie al ripristino. A ciò avevano fatto seguito sondaggi in corrispondenza dei pilastri, per verificare l’entità dell’erosione nel piano di appoggio. Il successivo crollo rende ora necessario il completo ripristino della struttura.

Il progetto, fa sapere la Provincia, prevede la ricostruzione del ponte nella posizione attuale con due appoggi in alveo e la struttura in acciaio e, in base alle indicazioni dell’Aipo, la possibilità di lasciare un varco all’acqua in prossimità della sponda destra (ovvero lato Monchiero) in caso di esondazione. Il crollo ha comportato la chiusura del segmento della strada provinciale 159, con un aumento del transito nell’abitato di Monchiero. Il traffico, già sostenuto in condizioni normali, sta mettendo a dura prova i residenti e i fabbricati, che subiscono continue sollecitazioni a causa del passaggio di mezzi pesanti. Anche i contadini che hanno appezzamenti di terreno oltre il fiume sono costretti ad attraversare il centro con le macchine agricole.

Il consigliere comunale di minoranza Gian Carlo Contratto, lamenta una situazione che definisce senza mezzi termini disastrosa, perché da anni in stallo: «Nulla è stato fatto e nessuno ne parla più. A distanza di tanto tempo dal crollo e di tante promesse, noi cittadini vorremmo almeno visionare il progetto realizzato e conoscere i tempi dell’Amministrazione provinciale per autorizzazioni, progettazione e realizzazione del ponte».

La strada chiusa.

A questa situazione si aggiungono l’incuria e la maleducazione: «In assenza di transito, l’area è diventata una discarica dove la notte qualcuno abbandona rifiuti », denuncia Contratto.

Anche a Monchiero dunque l’emergenza è diventata quotidianità, come nel caso delle condizioni di tante strade della Langa, dove frane e smottamenti permangono da anni. Il sindaco, Giovanni Bottino, conferma la situazione di stallo: «Il Comune non ha margini di manovra. Non sono state stabilite né date, né tempistiche. Esiste solo il progetto preliminare, ma in assenza di copertura finanziaria è tutto bloccato».

Elisa Pira

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