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Una corona per il centro

Alba una corona la porta già sullo stemma e con il nuovo Piano regolatore si appresta ad averne un’altra, ugualmente prestigiosa, tutto attorno al centro. L’anello attorno alla città storica è stato tra i più “bistrattati” dallo sviluppo urbano, ma ora è indispensabile rivalutarlo e rivederlo. Sin dall’antichità la città è stata contenuta dalle mura romane e la zona subito a ridosso è sempre stata come se fosse il retro della città. Nella secolo scorso, poi, l’esplosione demografica ha portato Alba ad allungarsi lungo i fondovalli di Tanaro e Cherasca, ripartendo da oltre quel secondo anello che è rappresentato dalla ferrovia.

Come trasformare l’anello debole in un punto di forza della città? Le idee ci sono, e sono tante, tutte inserite nel nuovo Piano regolatore. «Già discutendo e programmando la variante organica degli anni Settanta venne evidenziata la situazione precaria della prima fascia intorno al nucleo antico», dice il sindaco Maurizio Marello, addentrandosi nell’ampia discussione che c’è stata in fase di stesura del nuovo piano. «I progettisti si sono chiesti quali funzioni poter attribuire ai numerosi spazi sull’anello e hanno stabilito tre punti: usare la corona per valorizzare il centro, facendone l’ingresso della città e non il retro com’è ora; delimitare e delineare le infrastrutture legate alla mobilità e raffinare e omogeneizzare l’urbanistica di tutta la corona».

Ci saranno riusciti?

«È strategico», prosegue il Sindaco, «sistemare e razionalizzare la viabilità». L’idea su cui si poggia il nuovo Prg è quella di assicurare un buon numero di nuovi parcheggi tutto attorno al centro in modo da rendere la parte storica più a misura di pedone, di cittadino e di turista. Ma non stiamo parlando di “ghetti” per auto e automobilisti in quanto i nuovi posteggi saranno inseriti in situazioni urbanistiche che comprendono tutta una serie di servizi: dall’area mercatale di piazza Prunotto alla cittadella degli studi; dal movicentro alle aree lungo corso Bixio, dalla nuova viabilità sul lato Est della città fino a lambire il parco del Tanaro. Quindi, tra vent’anni, si entrerà ad Alba con meno stress, perché ci saranno più vie d’accesso e non varchi obbligati lungo corso Torino, corso Langhe o corso Europa come oggi, si posteggerà in uno dei tanti parking multipiano, alla stazione ferroviaria, in piazza San Paolo, in piazza Giovannoni, in piazza Prunotto o sotto lo sferisterio Mermet e poi si raggiungeranno uffici, negozi e abitazioni tramite le passarelle sopra la ferrovia e lungo le vie dell’isola pedonale. Non è un sogno ma è la lettura del nuovo Piano regolatore. Giulio Segino  

Tra 20 anni la città non sarà come ora

Vediamo in dettaglio come i progettisti del nuovo Piano regolatore prevedono che Alba conquisti nuova “nobiltà” vestendo un’adeguata corona urbanistica tutto attorno all’antico centro. Uno tra gli obiettivi principali è quello di modernizzare la mobilità del nucleo storico cittadino, per questo il nostro giro sulla corona parte dal movicentro.

«Il piano particolareggiato è stato assorbito dal nuovo Prg e, a esso, è stato affiancato l’ambito speciale che fissa la riconversione dell’ex Egea di via Vivaro», informa il sindaco Maurizio Marello. Il progetto si basa sulla trasformazione della vecchia autostazione in un parcheggio multipiano e il collegamento di tutti i servizi di trasporto pubblico lungo corso Matteotti. La “ciliegina sulla torta” è la trasformazione della zona un tempo occupata dagli impianti produttivi dell’Egea che lascerà spazio a edifici a due e tre piani che potranno ospitare funzioni direzionali, ricettive, artigianali e commerciali. Su tutto il complesso la firma degli estensori del piano sarà ben visibile con una passerella pedonale che raccorderà la zona più bassa di via Cillario, con il multipiano di piazzale Giovannoni. Altre passarelle pedonali sono previste poco più in là, per consentire ai pedoni di passare sopra alla ferrovia: una sostituirà l’attuale passaggio a livello di via Vivaro, che nel nuovo Prg non trova posto ma sarà, appunto, solo pedonale.

La cittadella degli studi, o meglio, il parco delle città gemelle è il punto successivo che si incontra sulla corona albese. Un grande parco con tanti alberi, il recupero degli edifici militari dismessi, un nuovo edificio a uso scolastico al posto del capannone ex Piaggio: è questo il destino tracciato sulla carta per la zona dell’ex caserma che già oggi ospita diversi istituti scolastici. La parte più rivoluzionaria è il suo collegamento al resto della città: una passerella e un sottopasso per scavalcare la ferrovia e un sottopasso per “nascondere” la parte iniziale di corso Europa, che è destinata a lasciare spazio a un ampio cortile scolastico.

Continuando il giro tondo si arriva alla zona in cui il futuro è già arrivato: piazza Savona e piazza San Paolo. Il loro assetto urbanistico è già tracciato, ma ciò che cambierà è il loro utilizzo, con la realizzazione di tangenziali e viabilità alternativa la zona verrà decongestionata dal traffico e le piazze troveranno un nuovo ruolo nel dare ospitalità alle manifestazioni cittadine.

In futuro l’angolo tra corso Coppino e viale Cherasca è destinato a diventare un complesso residenziale da 3.800 metri quadrati e tre piani, con una parte commerciale e produttiva e, soprattutto con 2.400 metri di verde pubblico e 1.300 metri di parcheggi. Un altro complesso residenziale (e non solo) da 4.400 metri è previsto lungo corso Bixio, nella zona un tempo occupata dall’Enel. Anche qui oltre a due edifici allineati alla corona stradale sono previsti tanto verde (2.100 metri) e tanti parcheggi (2.500 metri).

Il giro della corona lambisce il parco del Tanaro per chiudersi in piazza Prunotto, dove il Piano regolatore prevede una ulteriore rivoluzione urbanistica. Oggi chi si affaccia da piazza Cagnasso può “ammirare” il tetto del mercato coperto. In futuro non ci si affaccerà più, ma chi è al mercato sotto l’ala antica proseguirà il suo shopping scavalcando corso Bixio per recarsi sul nuovo piazzale Prunotto che sorgerà un paio di piani sopra l’attuale e proseguirà le sue faccende rivolgendosi agli uffici che sorgeranno ai lati del piazzale, oppure entrerà in uno degli alloggi realizzati ai piani superiori degli edifici che delimiteranno la piazza o, ancora, scenderà nel parcheggio per salire in auto e lasciare la città percorrendo la nuova viabilità, alternativa a corso Torino, che verrà realizzata nei pressi dell’argine del fiume.

Tutto troppo futuristico? «Gran parte degli interventi previsti sulla corona ricadono su terreni pubblici e sono strategici per l’interesse di tutta la città», sottolinea Marello. Servono gli opportuni finanziamenti, non facili da trovare in tempi di crisi, ma il Piano regolatore si sviluppa con prospettive ventennali e oltre, e la crisi prima o poi finirà.

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