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Imu sospesa per 9 mila albesi

LE NOSTRE TASCHE Sergio, impiegato di 47 anni, vive, con la moglie Annamaria, in un appartamento di sei vani nel centro storico della città e tra meno di un mese avrebbe dovuto pagare l’acconto (pari al 50 per cento) dell’Imposta municipale unica, l’Imu, sull’abitazione principale, ammontante nel suo caso, al netto della detrazione di 200 euro, a 150 euro. Invece, almeno per il momento, Sergio pagherà nulla. Come lui, circa 9 mila albesi proprietari di una casa che si sono visti congelare dal Governo la rata Imu di giugno. La sospensione dell’acconto Imu varrà per le prime case con le pertinenze, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnati, per gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o da enti di edilizia con le stesse finalità, per gli immobili usati da famiglie a basso reddito come abitazioni principali, per i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Saranno esclusi dalla sospensione fabbricati industriali e immobili di pregio, quali ville, castelli e immobili signorili, mentre l’imposta pagata sugli immobili usati per attività produttive potrà essere dedotta. Il tutto, come spiega il Sole 24 ore, sarà vincolato a una precisa clausola di salvaguardia: se entro il prossimo 31 agosto il Governo non avrà realizzato la riforma dell’imposizione sui patrimoni immobiliari dando vita a una service tax (un’imposta che unirebbe Imu e Tares, tassa di cui parliamo in questa pagina), i contribuenti dovranno tornare alla cassa entro il 16 settembre per versare l’Imu sospesa a giugno.

Ad Alba l’Imu sulle prime case pesa mediamente su ogni proprietario per circa 138 euro e, a livello complessivo, vale 1,1 milioni, cifra che resta per intero nelle casse comunali. Cosa accadrà con il “congelamento” di questo gettito? Lo abbiamo chiesto al sindaco Maurizio Marello. «Gli enti locali, privati delle entrate relative all’Imu sulla prima casa, rischiano di incontrare problemi di liquidità, che, tuttavia, nel nostro Comune, in virtù di una gestione finanziaria oculata, dovrebbero essere contenuti. Lo Stato, per evitare di mettere in difficoltà gli enti locali, dovrà trasferire ai municipi una cifra equivalente al gettito non più incassato », ha spiegato il Sindaco.

Rassicurazioni in tal senso arrivano dal premier Enrico Letta, il quale ha garantito che il mancato gettito delle rate sospese verrà coperto da parte dello Stato con anticipazioni di tesoreria per circa 2 miliardi di euro. E dal punto di vista del cittadino che cosa cambia? Spiega ancora Marello: «Le aliquote comunali – 4 per mille per la prima casa e 8,1 per mille per gli altri tipi di immobili – resteranno invariate, ma, grazie al recente decreto approvato dal Governo, i proprietari di prime case otterranno, almeno nell’immediato, un piccolo beneficio. Se però questa sospensione non sarà seguita da una vera riforma dell’Imu i bonus rischiano di risultare vani. L’Imu, nella versione attuale, non è equa. Con l’Ici gli albesi pagavano 6 milioni di euro, mentre con l’Imu, sugli stessi immobili, pagano oltre 11 milioni di euro, 5,5 milioni dei quali finiscono nelle casse dello Stato. Il Governo dovrebbe rendere l’imposta sugli immobili progressiva, basandola sul reddito percepito, ed eliminare dalla tassa la quota destinata allo Stato, in modo tale da contenere l’importo delle bollette a carico di aziende e imprese, così com’era previsto nello studio iniziale del federalismo fiscale».

Enrico Fonte

Tares, un taglio comunale da 100 mila euro

Di Imu si parlerà nella riunione della terza Commissione prevista per giovedì 23 alle 18. All’ordine del giorno c’è anche la revisione del regolamento su Imu e Tares, di cui verranno modificate le modalità di calcolo. Lo ha annunciato il sindaco Maurizio Marello, il quale considera la Tares il peggior nemico dei contribuenti. «La nuova Tassa per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti – per via dell’addizionale statale di 30 centesimi di euro per metro quadrato e del metodo di calcolo (basato sulla dimensione dell’immobile, ma anche sul numero di persone e su diversi coefficienti per le attività produttive) – si rivelerà pesantissima soprattutto per le famiglie numerose e per le attività, che potrebbero subire salassi, con aumenti fino al 100 per cento», ha dichiarato il primo Cittadino. L’Esecutivo sta cercando di impostare un piano finanziario che consenta di ridurre gli incrementi. Il vicesindaco e assessore al bilancio Franco Foglino spiega: «Stiamo lavorando per definire un piano capace di mitigare le differenze della Tares rispetto alla Tarsu e di contenere i costi di gestione del servizio rifiuti».

La maggioranza starebbe valutando la possibilità di istituire un fondo compensativo – che potrebbe attestarsi sui 100 mila euro – per rendere meno pesanti gli incrementi in bolletta a carico di aziende e attività produttive e non è escluso che il provvedimento possa interessare anche i nuclei familiari più numerosi. Queste novità faranno parte di una seconda versione del bilancio di previsione 2013, che con buone probabilità verrà portata sul tavolo del Consiglio martedì 28 maggio.

e.f.

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