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Tribunale: chiesto alla Corte costituzionale di anticipare la decisione

Marengo (Fi): «Nuovi rischi per il nostro ex palazzo di giustizia»

ALBA Come preannunciato nei giorni scorsi, i legali dei 24 dipendenti del Palazzo di giustizia albese che sono ricorsi al giudice impugnando il provvedimento che dispone la chiusura del Tribunale di piazza Medford hanno presentato un’istanza alla Corte costituzionale con la quale si richiede la riunione di tutti i giudizi pendenti davanti alla Corte sull’argomento per un esame congiunto.

Il tutto nasce dalla decisione della Corte di anticipare al 2 e 3 luglio l’esame dei ricorsi presentati dal Tribunale di Pinerolo e dalla Regione Friuli Venezia Giulia (quest’ultimo era stato fissato in origine per l’8 ottobre, dopo la scadenza del 13 settembre entro la quale la riforma dovrebbe diventare operativa). Oltre a questi due, però, rimangono pendenti altri 12 ricorsi, tra cui quelli relativi ai tribunali di Alba, Saluzzo, Sulmona e Montepulciano, che ora premono affinché anche i loro casi vengano discussi prima della fatidica data del 13 settembre.

«Una pronuncia successiva allo smantellamento dei tribunali», commenta l’avvocato Roberto Ponzio, che insieme ai colleghi Vittorio Barosio e Giorgio Sobrino assiste i dipendenti albesi, «potrebbe essere condizionata dagli effetti caotici e onerosi di ripristino della realtà esistente. È necessario che la decisione avvenga prima dell’eventuale trasferimento. Se ciò non è possibile, stante l’imminente scadenza del 13 settembre, sarà necessario differire l’entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria».

ro.bu.

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