Comunità montane: i commissari costano 410 mila euro

TORINO. I venti commissari liquidatori delle Comunità montane piemontesi costeranno 410 mila euro l’anno. Lo afferma l’Uncem in una nota in cui spiega che, a giorni, dovrebbe essere pubblicato il bando destinato a individuare queste figure tra avvocati e revisori dei conti, ai quali verrà assegnato un primo incarico semestrale. «Una spesa assurda, se si considera che i presidenti, assessori e consiglieri degli enti non hanno mai percepito un euro, sin dall’inizio del loro mandato», afferma la nota dell’Uncem.

Secondo quanto ha comunicato al Consiglio dell’Uncem l’assessore regionale agli Enti locali Riccardo Molinari, i commissari liquidatori dovrebbero infatti percepire la metà dell’indennità attribuibile a un sindaco di una città avente la popolazione della Comunità montane. «Si tratta di spese e scelte evitabili per la Regione e per la comunità piemontese – spiega Lido Riba, presidente dell’Uncem Piemonte – Intanto perché è assurdo liquidare enti che oggi continuano a lavorare assicurando servizi ai cittadini e progetti per lo sviluppo del territorio; in secondo luogo perché è dannoso liquidare gli enti se prima non sono nate le Unioni montane di Comuni. I commissari devono gestire la fase di transizione, non l’azzeramento. Anche i tempi ci preoccupano. Non basteranno sei mesi. Si tratta di un lavoro che durerà anni e non produrrà risultati in termini di risparmio. Anzi, sono i 410mila euro l’anno che vanno risparmiati».

In altre Regioni, sottolinea l’Uncem, i commissari sono stati scelti tra dirigenti regionali e segretari di Comunità, senza ulteriori aggravi per la spesa pubblica.

Secondo i dati diffusi dall’Uncem il commissario della Comunità montana “Alta Langa (39 comuni, 21.403 abitanti) costerà 16.740 euro all’anno; quella della Langa astigiana (156 comuni, 7.117 abitanti), 15.060 euro.

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