Ultime notizie

Fallita la Sili (ex Trau) 32 lavoratori in difficoltà

AZIENDE Un altro pezzo dell’economia braidese va in frantumi. Si tratta della Sili srl, più nota con la denominazione di Trau srl, avuta fino al novembre 2011. L’azienda di via Cuneo, che produce sedie e arredi per uffici, cinema e teatri, centri fieristici e comunità, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Alba con sentenza depositata lo scorso 13 giugno. Il giudice ha nominato curatore fallimentare l’avv. Francesco Dallorto, che sarà affiancato da un consulente del lavoro.

Il fallimento coinvolge 32 dipendenti, per i quali le prospettive che si aprono non paiono certo rosee.

Bra Sili ex Trau

Peraltro, la Trau attraversava da tempo una difficile situazione. Gazzetta se n’era già occupata all’inizio del 2010, quando il Comune di Bra, la Provincia e la fondazione Crc siglarono un protocollo d’intesa decidendo di anticipare ai dipendenti della ditta il trattamento di cassa integrazione disposto per crisi aziendale. All’epoca, infatti, la Trau aveva scelto di non anticipare la cassa integrazione ai propri dipendenti, nell’attesa che arrivassero i fondi erogati dall’Inps. Si rese quindi necessario un intervento di diversi enti per evitare che i lavoratori rimanessero senza stipendio per mesi.

«Da allora», spiega Pina Mosca, sindacalista della Fiom-Cgil, «la situazione è andata peggiorando. La società ha cambiato ragione sociale, mail lavoro non è più decollato fino a che, nell’estate scorsa, ha chiesto di essere ammessa al concordato preventivo. Una richiesta che è stata ora respinta dal tribunale».

Quanto al destino dei lavoratori, dalla curatela arriva la notizia che la proprietà dell’azienda, prima della dichiarazione di fallimento, aveva avanzato una richiesta di cassa integrazione straordinaria per il periodo compreso tra il maggio 2013 e quello 2014. L’intenzione del curatore è quella di proseguire lungo questa strada nel tentativo di evitare i licenziamenti.

«Purtroppo però», aggiunge Pina Mosca, «la situazione è difficile, in quanto la legge Fornero esclude il ricorso alla cassa integrazione per fallimento a meno che non vi sia la prospettiva di una prosecuzione aziendale. E in questo caso non sono giunte manifestazioni di interesse a rilevare l’azienda. Pare quindi più facile il ricorso alla mobilità».

ro.bu.

Banner Gazzetta d'Alba