Le collisioni del “Progetto giovani”

BAROLO Andrea e Matteo sono due dei circa cinquecento ragazzi che hanno partecipato al “Progetto giovani” di Collisioni. Lo hanno fatto con la loro web radio: getitonradio. «Questo festival non ha difetti, se non il troppo caldo. Sono stati due giorni intensi nei quali ci siamo dovuti districare tra interviste e dirette radio. Abbiamo instaurato ottimi rapporti con i volontari dell’organizzazione e anche con i ragazzi delle altre web radio, dando vita a un proficuo scambio di materiale e idee. Non sono mancati gli incontri con gli abitanti del paese a cui abbiamo attribuito alcuni riconoscimenti simbolici. Insomma, una vera e propria… collisione», hanno dichiarato al nostro giornale i ragazzi di getitonradio.

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Gazzetta, a Barolo, ha anche incontrato due giovani che frequentano la scuola di recitazione di Torino. «Conosciamo Collisioni fin dalla sua nascita e da cinque anni collaboriamo. Siamo cresciuti insieme al festival e ogni anno ci mettiamo alla prova cercando di migliorare. Siamo attori e il nostro compito è intrattenere il pubblico tra un incontro e l’altro, attraverso letture e animazioni. Il festival è ormai un appuntamento imperdibile, uno spazio in cui trovarsi, imparare e condividere», hanno affermato i due aspiranti attori.


Tra i ragazzi del “Progetto giovani” di Collisioni anche un nutrito gruppo di albesi. Ivan Rosso ha collaborato alle trasmissioni in diretta di Radio liberi tutti, la web radio creata dai volontari e dagli educatori del circolo Arci Cinema Vekkio di Corneliano. «È la quarta volta che partecipiamo a Collisioni. Quest’anno abbiamo coinvolto le altre web radio presenti al festival creando un’occasione di scambio e confronto. La radio, mezzo sociale capace di attirare i ragazzi, ha permesso di avviare dibattiti sugli incontri letterari, musicali e artistici di Collisioni», ha commentato Ivan Rosso.


Gli studenti dell’Its per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione di Torino, ospiti del “Progetto giovani”, hanno realizzato i video degli incontri di Collisioni e un filmato che ha documentato l’allestimento dei palchi nei giorni precedenti la manifestazione. Una decina in tutto, gli universitari torinesi, per via dell’impegnativo compito di montaggio dei video, non hanno potuto godersi a pieno Collisioni. «Dovendomi dedicare ai video ho trascorso gran parte del tempo in sala stampa – racconta uno degli studenti – Ho visto gli ospiti solo attraverso lo schermo del mio computer, ma non mi ritengo sfortunato: il festival è stata una bella opportunità, che mi ha permesso di stare a stretto contatto con giornalisti, addetti stampa e autori. L’offerta artistica di Collisioni non ha paragoni, almeno in Italia».

Manuela Anfosso

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