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SABATO non si va a scuola

Giuseppe Rossetto

COLLOQUIO Nel Consiglio di oggi, martedì 16 luglio, la Provincia esaminerà il bilancio di previsione 2013, decretando l’aumento dell’Imposta provinciale di trascrizione e dell’aliquota relativa all’imposta sulle assicurazioni (Rc auto), che saliranno rispettivamente dal 20 al 30 per cento e dal 12,5 al 15,5 per cento, generando un gettito aggiuntivo di 4,5 milioni di euro. Ne parliamo con il vicepresidente provinciale Giuseppe Rossetto.

Come mai gli aumenti, Rossetto?

«Sono indispensabili per garantire gli interventi ordinari, compromessi dai tagli nei trasferimenti statali (14 milioni tra il 2013 e il 2014) che hanno portato il bilancio a pareggiare intorno ai 120 milioni di euro, contro i 250 milioni di euro del 2010».

giuseppe rossetto

Anche le opere ne escono ridimensionate…

«Sì, anche per colpa del Patto di stabilità, che blocca tanti progetti, tra cui quello da circa 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza del ponte sul Tanaro ad Alba. Non corrono pericoli il rafforzamento del viadotto di Santo Stefano Belbo e il completamento della ristrutturazione dell’ex caserma Govone di Alba, i cui lavori dovrebbero partire nel corso dell’estate».

Asfaltature, taglio dell’erbae rimozione della neve sono al sicuro?

«Per quanto concerne la sistemazione stradale e la manutenzione del verde, si sta facendo il possibile per mantenere il servizio efficiente. Nel dipartimento di Alba verrà presto messo in funzione un quarto mezzo per il taglio dell’erba, riparato in economia dai cantonieri. Per le operazioni di sgombero neve è stata prevista una cifra simile a quella degli altri anni, che si aggira intorno agli 8 milioni di euro».

Quali strade si potrebbero percorrere per reperire risorse aggiuntive?

«Le possibilità sono limitate all’imposta sui passi carrai Cosap, che non intendiamo ritoccare, a un’ulteriore maggiorazione dello 0,5 per cento sull’Rc auto e alla cessione di alcuni patrimoni( immobili o quotazioni azionarie). Speriamo di poter incassare i 20,7 milioni di trasferimenti statali,maturati tra il 1997 e il 2012 e mai cancellati , per i quali abbiamo citato in giudizio il Ministero ».

Che cosa farete per l’edilizia scolastica?

«Assicureremo la gestione ordinaria, indispensabile per far sì che a settembre tutte le scuole superiori siano regolarmente accessibili ».

Che fine faranno le sedi cuneesi dell’Università di Torino?

«La Provincia sosterrà le facoltà decentrate fino a settembre, per poi uscire dalla convenzione, cosa che permetterà al nostro ente di risparmiare 450 mila euro nell’anno in corso e circa 850 mila euro per ogni anno a partire dal 2014».

State scaricando la responsabilità su altri?

«Comprendiamo l’utilità sociale delle sedi universitarie cuneesi, ma la Provincia non è in grado di contribuire. Più margine d’azione, nonostante le difficoltà, hanno i Comuni e soprattutto l’Università di Torino. Alcune facoltà, come quella Enologica di Alba, sono uniche nel loro genere e rispondono alle esigenze economiche della zona nella quale sono ubicate, mentre altre sono duplicati, costosi, delle sedi di Torino. È su queste ultime che, a mio avviso, si potrebbe intervenire».

I consiglieri del Pd vi accusano di non aver rispettato l’impegno di ridurre il numero di assessori.

«Il nostro impegno, formalizzato con un ordine del giorno approvato all’unanimità, era subordinato all’entrata in vigore della riforma delle Province. Non essendosi concretizzata, l’ente cuneese ha mantenuto inalterato l’organico per poter continuare a svolgere le funzioni essenziali. Si sono comunque attuate iniziative volte al contenimento dei costi, come la mancata sostituzione dell’assessore Giuseppe Lauria (a cui è stato revocato l’incarico), la riduzione dei dipendenti (passati da 850 a 690) e delle spese postali, la restituzione dei debiti, la cessione di quote associative e la chiusura di tredici società, con un risparmio complessivo superiore ai 3 milioni di euro. Si è anche deciso, per l’anno scolastico 20142015, di chiudere le scuole superiori il sabato, con risparmi sulle spese per riscaldamento e trasporti».

A proposito di riforma, le Province sembrano avere i giorni contati. Che cosa ne pensa?

«Non sono contrario all’abolizione, ma è sbagliato considerarle come la causa di tutti i mali. La riforma delle Province va inserita in un ripensamento generale dello Stato che deve prevedere anche la riduzione della burocrazia».

Enrico Fonte

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