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Buone vacanze dal vescovo Giacomo

Monsignor Giacomo Lanzetti, vescovo di Alba

«Movide che imperversano. Che tristezza per i nostri giovani» Molto volentieri vengo a voi, cristiani della Diocesi, per rivolgervi sinceri auguri di buone vacanze. Sappiamo che per molti, in questo tempo di crisi economica, le ferie vecchio stile sono diventate un lusso non più accessibile. E tuttavia tutti abbiamo bisogno, dopo un anno di fatiche, di qualche giorno in cui rallentare il ritmo degli impegni. E non è detto che questo sia più difficile, con i dovuti accorgimenti, nel proprio ambiente che negli affollati luoghi delle vacanze mondane.

Buone ferie a tutti, dunque, che consentano a ciascuno, vacanzieri e no, itinerari di ristoro vero e “ricreazione” autentica: in tre direzioni essenziali per chiunque non voglia soccombere allo stress del superlavoro o all’usura del feriale.

Innanzitutto nella direzione di se stessi, della propria interiorità da ritrovare e continuamente riscoprire, alla ricerca dei fili importanti della propria storia, per ribadire le scelte decisive, per riconoscersi portatori di significati, di valori, di bene. Ciò per evitare il rischio della frammentazione, dello smarrimento, dello svuotamento.

E poi nella direzione degli affetti, da riconoscere come dono e non solo come impegno: dei coniugi reciprocamente, per i quali non è mai superfluo ribadirsi fedeltà e amore; per i figli, da “godere” con diversa profondità; per parenti, vicini e amici, con cui gustare il sapore della gratuità e la gioia della reciprocità. Ciò per evitare il rischio della banalizzazione e dell’appiattimento.

E infine nella direzione della fede – nei suoi snodi di lettura, riflessione, preghiera, condivisione… – sovente miraggi irraggiungibili nello scorrere dei giorni dell’anno. Durante le ferie possono manifestare il loro volto di dimensioni dello spirito che si attagliano su misura di noi uomini d’oggi come indispensabili erogatori di un ossigeno autenticamente vitale. Potremo così fare anche noi, nel nostro piccolo (ma non insignificante), l’esperienza di chi ha scoperto che «in interiore nomine habitat veritas», che la verità, l’autenticità di ciascuno sta dentro a noi stessi: lì non siamo soli con la nostra storia – di miserie e bontà, spesso potenziali – ma incontriamo Dio che è la Verità (con la maiuscola) delle nostre vite, luce che illumina e riscalda, che guida e accompagna.

Lo possiamo fare con la fiducia, la speranza, l’ottimismo di cui il Signore ci ha fatto dono in papa Francesco: lui non andrà in ferie, ma certo continuerà a non lesinare gesti e parole che ci inducono a guardare con rinnovata gioia e riconoscenza alla nostra fede. Essa, in quanto «esperienza della paternità e della misericordia di Dio», «arricchisce l’esistenza umana in tutte le sue dimensioni», la «apre a orizzonti grandi», la «fa grande e piena la vita», la «illumina» e «dilata». Non senza fare appello alla nostra responsabilità, chiamata a «nutrire e rafforzare » questo grande «dono di Dio». Sono tutte affermazioni dell’enciclica Lumen fidei, le quali ci propongono piste di approfondimento che possiamo utilmente esplorare in questo periodo estivo e nell’ultimo scorcio dell’Anno della fede. Di gran cuore, nel Signore, buone vacanze a tutti.

+ Giacomo Lanzetti, vescovo

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