Scuola: concorso in ritardo, si salta un anno

Laura è originaria di Bra e aspira a diventare maestra in una scuola primaria pubblica. Per questo ha sostenuto gli esami che il Ministero dell’istruzione ha indetto attraverso un concorso (o “concorsone” come veniva chiamato per l’alta affluenza di partecipanti) a partire da gennaio dell’anno in corso, sostenendo tre prove diverse. Dopo quasi un anno di sacrifici finalmente Laura porta a termine tutte le sessioni previste ma per poter essere assunta dovrà aspettare ancora un anno.

Infatti l’Ufficio scolastico regionale ha comunicato che le graduatorie, necessarie per l’ inserimento nel corpo docenti, saranno pubblicate il 31 agosto, troppo tardi per l’immissione in ruolo prevista dal 1° settembre. Unica soluzione: aspettare il prossimo anno scolastico. Una beffa che vede protagonisti tutti i vincitori del concorso ordinario della scuola in Piemonte che così avranno sì la nomina da docente ma per avere un posto di lavoro vero e proprio, con uno stipendio, dovranno attendere l’autunno 2014. I motivi di tale ritardo non sono del tutto chiari: i sindacati scolastici parlano di difficoltà a formare le commissioni di valutazione oltre ai ritardi nell’inserimento del personale Ata (amministrativi tecnici ausiliari).

Intanto Laura e un gruppo di candidati piemontesi hanno scritto alle redazioni di diversi giornali una lettera per spiegare il motivo della loro preoccupazione. «Apprendiamo dai mezzi di informazione» si legge nella lettera “che il Miur ha stabilito che l’immissione in ruolo da graduatoria del concorso nell’anno scolastico 2013/2014 sarà possibile solo se la graduatoria verrà pubblicata in modo definitivo entro il 31 agosto. Chiediamo chiarimenti circa i tempi di uscita della graduatoria e la certezza (avendo terminato gli orali a metà del mese di luglio) di poter accedere nell’anno scolastico 2013/2014 ai posti di ruolo previsti per la regione Piemonte». I sindacati dal canto loro invieranno una lettera di protesta al ministero e alla Direzione regionale, anche se ormai i tempi sono stretti e non ci sono molte possibilità di dare a Laura e ai suoi potenziali colleghi ciò per cui quest’anno hanno tanto lavorato.

Maurizio Bongioanni

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