ALBA Il pallone elastico è da sempre un emblema della cultura contadina e del folclore piemontese e ligure: è stato narrato da scrittori come Edmondo de Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Giovanni Arpino. Sabato pomeriggio, in piazza del Duomo, una sfida di balon in costumi d’epoca, ha visto protagoniste due squadre, blu e azzurra, composte da atleti agonisti. Uno spettacolo inusuale sia per i turisti che per i cittadini abituati a vedere la pallapugno protagonista solo all’interno dello sferisterio Mermet di Alba.
Il gioco della pallapugno si pratica fasciandosi il pugno con una serie di strisce di stoffa alle quali si sovrappone un pezzo di cuoio opportunamente modellato e una striscia di gomma che serve per ammortizzare il colpo e aiutare il giocatore nell’indirizzarlo. Questa specialità è storicamente radicata nel basso Piemonte e nella Liguria di ponente dove ha molto seguito. Un tempo molto più diffuso, tra Ottocento e Novecento il pallone elastico attraversò una crisi che portò alla sua quasi totale scomparsa, con l’eccezione di alcune province del Piemonte (Torino, Asti e Cuneo) e della Liguria (Savona e Imperia).
Cinzia Grande
