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Alba ringrazia i volontari dei borghi

Alberto Cirio, assessore regionale e nello stesso tempo nuovo presidente della Giostra delle cento torri, come mai ha accettato questo incarico?
«In assoluto la Fiera del tartufo e la mia città in particolare rappresentano da sempre il mio amore più grande. La passione che mi ha spinto a costituire e presiedere l’Ente fiera (dal 2003, anno della fondazione, fino all’arrivo di Antonio Degiacomi) e aver creduto in essa per gli ultimi 13 anni ha fatto sì che questo elemento mi mancasse. Come assessore mi occupo del Piemonte, della Juventus, del Lago Maggiore e di tante cose meravigliose e stupende, ma è altrettanto vero che Alba mi mancava e quindi per tener fede all’amore che ho per la mia città ho accettato la richiesta (unanime) che mi è stata fatta dai presidenti dei borghi. Una richiesta che mi ha fatto molto piacere. Svolgerò il compito assegnatomi insieme a Pier Carlo Verney. Lui si occuperà della parte organizzativa e operativa mentre io svolgerò la parte comunicativa, a me più consona».

Marello-Cirio consiglio giostra

Mi parli dei borghi, tanto amati da chi ne fa parte e tanto “odiati” dai cittadini.
«Qualcuno purtroppo vede i borghi come gli operai della Fiera e li chiama solo quando c’è da lavorare duramente a ottobre. Io ritengo che i borghi siano i veri protagonisti della manifestazione, perché se non avessimo i borghi, il palio o la giornata medievale, non avremmo la Fiera del tartufo. Queste persone, tutti volontari, meritano, anzi necessitano, del rispetto di tutti: cittadini e turisti. Sono stanco di sentire le lamentele di chi vive in centro città e sente il rullo dei tamburi o le voci dei ragazzi che si allenano con le bandiere. Se una persona vuole vivere in una città turistica come Alba deve “sopportare” ciò che fa di Alba quello che è: una meravigliosa cittadina piena di turisti e rinomata anche perché ci sono persone che si vestono in costumi medievali e la fanno conoscere nel mondo».

Novità per la Fiera di quest’anno?
«Il Capitolo della Giostra è l’inizio di un’attività che vuole restituire il blasone storico necessario e dovuto alla Fiera del tartufo. Il 21 settembre si è tenuto, nella sala del Consiglio comunale, l’insediamento. Io, Pier Carlo Verney, Beppe Giachino, Romano Cugnasco, Felice Dezzani e Carlo Passone – i cinque membri del Direttivo della Giostra – ci siamo vestiti in forma ufficiale così come i nove presidenti dei borghi più il presidente degli sbandieratori di Alba, che hanno prestato giuramento di fedeltà. In quella sede è stato nominato l’“Amico della Giostra” tra le persone che durante l’anno hanno aiutato di più i borghi: il sindaco Maurizio Marello».

Parliamo degli eventi consueti, che cosa è cambiato?
«L’investitura del Podestà è stata velocizzata nei tempi e stiamo lavorando per espanderla nel centro storico di modo che abbia dei momenti di collegamento con via Maestra e piazza Savona. Il Palio avrà una nuova collocazione più sicura e con maggiori garanzie di spettacolarità. Piazza Medford ci permette di cambiare il percorso della sfilata passando per corso Torino e finendo così inmodo più autorevole. Abbiamo inoltre deciso di cambiare nome al premio sfilata, perché è il premio della miglior rappresentazione storica quindi la sfilata fatta prima di entrare nel circuito del Palio non verrà considerata. La Giostra, a giudizio insidacabile, premierà poi un personaggio della sfilata storica proprio per valorizzare l’enorme sforzo che i borghi fanno nell’essere seri e all’avanguardia con le loro rappresentazioni».

Cinzia Grande

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