Ad Alba Federico Moccia e… la Fontana di Trevi

ALBA Si ignorano le origini della tradizione secondo cui, lanciando una monetina dentro una fontana e voltandole le spalle, si propizierebbe un futuro ritorno nella città in questione. Per qualcuno l’idea deriverebbe dall’antica usanza di gettare nelle fonti sacre oboli o piccoli doni per ingraziarsi le divinità locali. Oggi questa consuetudine è così universalmente conosciuta che sono pochi i turisti che si sottraggono al rito del lancio della monetina.
 E come accade con la Fontana di Trevi, a Roma – dove il Comune ha deciso che tutte le monetine recuperate vengano destinate alla Caritas – anche ad Alba si inizia a registrare un consistente numero di lanci della monetina nella fontana di piazza Savona. Vuoi per scaramanzia degli albesi, vuoi per il desiderio dei tantissimi turisti di tornare in futuro nella Capitale delle Langhe, fatto sta che le monetine che si intravedono nell’acqua sono parecchie.

monetine-fontana-piazza-savona-alba-novembre2013

Basta poi passeggiare lungo il cavalcavia di via Luigi Einaudi per trovare un’altra somiglianza con Roma: i lucchetti dell’amore, apparsi sul ponte della ferrovia albese prima ancora delle monete in piazza Savona. La tradizione – ispirata dal romanzo “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia – vuole che gli innamorati, una volta serrato il lucchetto con il proprio nome scritto o inciso sopra, gettino via la chiave. Così facendo, pare, non potranno più separarsi, finché non la ritroveranno.
Alba è un sacco di cose ma è anche, nel suo piccolo, parte delle tradizioni e delle mode più in voga nelle grandi città.

Cinzia Grande

Banner Gazzetta d'Alba