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Bo (Pdl): Si faccia qualcosa per salvare il parco Tanaro dal degrado

parco tanaro
Il parco Tanaro di Alba in una foto d’archivio

ALBA In città si continua a parlare del cattivo stato in cui versano alcuni parchi. Sulla questione è intervento il capogruppo consiliare del Popolo della libertà Carlo Bo, che ha acceso i riflettori sul Parco Tanaro. «Di recente – afferma Bo – ho visitato il parco Tanaro e sono rimasto senza parole nel vedere un’area così importante caduta nel degrado più assoluto. Quella che è l’area verde più vasta della città continua, giorno dopo giorno, a perdere pezzi e cadere sempre più in basso. È lo specchio della difficile situazione in cui versa Alba; l’Amministrazione Marello continua a essere miope di fronte alle continue proposte e richieste di aiuto da parte della cittadinanza. Non si può più continuare sulla strada della trascuratezza e dell’abbandono».

Bo spiega nel dettaglio quali siano le criticità del parco Tanaro: «Alcune zone dell’area  sono, purtroppo, in  balìa di gruppi di persone che passano la loro giornata a bere alcolici. Queste, oltre a sporcare e rendere indecoroso l’intero spazio, intimidiscono con il loro fare minaccioso i pochi utenti che continuano a frequentare la zona. Come se ciò non bastasse, altri, perlopiù nei fine settimana, improvvisano dei picnic accanto alle proprie auto parcheggiate nel prato, nonostante la circolazione dei mezzi a motore sia proibita. Uno spazio così vasto e vicino al centro storico della città andrebbe tutelato e valorizzato. Sono molte le iniziative possibili, a cominciare dalla ricerca dimostrativa del tartufo, fino alla riqualificazione di una parte del parco attraverso la creazione di un’area per concerti ed eventi all’aperto. Lo stesso percorso interno, utilizzato anche dai ciclisti, meriterebbe maggiore attenzione. Si potrebbe poi collegare l’area tra via San Rocco e via Dalla Chiesa alle altre piste ciclabili urbane, fino ad arrivare nell’altra parte del parco fluviale del Tanaro, quella cioè che dal carcere arriva fino a Pollenzo».

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