Su Credere parla la moglie del compianto Alberto Musy

MILANO «Le mie figlie devono sapere che da una storia così brutta può nascere una cosa bella». Così Angelica, moglie del politico torinese Alberto Musy morto il 22 ottobre scorso, dichiara sulla tragedia che ha colpito la propria famiglia, in una intervista su Credere di questa settimana. Il professor Alberto Musy, «un uomo giusto che insegnava a non aver paura del futuro», lascia la moglie e le quattro figlie dopo diciannove mesi di coma a seguito di un agguato, probabilmente mosso da rancori personali.

In sua memoria, la vedova ha istituito l'”Opera Alberto e Angelica Musy” che, insieme all’Ufficio pio della Compagnia di San Paolo, aiuterà le famiglie in difficoltà. «Era un’idea che aleggiava da tempo, che ha preso concretezza negli ultimi giorni prima del funerale. Voglio restituire quello che mio marito ha sempre avuto». E ancora: «A metà dicembre faremo il punto e consegneremo i soldi al vescovo, che ha creato un centro di ascolto per le famiglie in difficoltà. Monsignor Cesare Nosiglia ci è stato molto vicino, lui saprà come utilizzare i fondi. Noi siamo sofferenti e ci sentiamo solidali con famiglie che hanno altri tipi di sofferenza».

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