Un orto ci vuole

AMBIENTE È partito il conto alla rovescia per l’inaugurazione dei nuovi orti urbani, che sorgeranno entro la primavera in strada Bussoleta, nelle vicinanze del camposanto di Mussotto. Con un investimento di circa 30 mila euro, il Comune realizzerà su un appezzamento di sua proprietà di 5 mila metri quadrati 51 aree coltivabili (quasi tutte ampie 60 metri quadrati) che, a differenza di quanto avviene nei ventisette orti comunali di viale Cherasca, potranno essere prese in carico anche da persone con meno di 60 anni (purché residenti ad Alba), scolaresche e associazioni. Per l’assegnazione, che dovrebbe avvenire tramite bando entro la fine dell’anno, si terrà conto dei parametri Isee, in modo da agevolare le famiglie con redditi inferiori e dei pensionati che da alcuni anni sono in lista d’attesa per ricevere un orto. Gli assegnatari, eccezion fatta per scuole e sodalizi di volontariato, saranno chiamati a versare un canone simbolico di 20 euro e dovranno installare, secondo i criteri fissati dal regolamento comunale, le recinzioni interne, mentre il Comune si occuperà, oltre che della sistemazione del fondo e delle strade di accesso, anche di realizzare la recinzione perimetrale, di costruire una struttura per il ricovero degli attrezzi e una piattaforma per il compostaggio e di predisporre gli allacciamenti per l’irrigazione. Non sarà consentito utilizzare l’orto per scopi commerciali, cederlo a terzi, costruire serre, lasciare animali in modo permanente e mettere a dimora piante che richiedono un grande apporto d’acqua, come i kiwi, e neppure alberi ad alto fusto, che però in futuro potrebbero trovare spazio in un’area vicina: l’Amministrazione sta pensando di creare un frutteto. Sarà invece possibile piantare fiori.

mussorto

Ha dichiarato l’assessore comunale Massimo Scavino nell’ultima riunione della Commissione ambiente: «L’iniziativa MussOrto, che il Comune ha definito nell’ambito dell’adesione al progetto nazionale Orti urbani lanciato da Ministero dell’agricoltura, Associazione nazionale dei Comuni italiani e Italia nostra – intende accrescere negli albesi il senso di appartenenza alla comunità, recuperare gli spazi pubblici contro il degrado, rendere la città più vivibile, favorire la passione per la coltivazione e l’agricoltura ecologica. Si vuole inoltre far sì che le fasce più deboli possano autoprodurre alcuni prodotti, in modo da garantire loro qualche risparmio in un momento così difficile. Non a caso una delle associazioni più interessate ad aderire è la Caritas».

e.f.

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