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Tribunale: la salvezza è più lontana

Tribunale di Alba (foto Marcato)

ALBA. Per il Tribunale di Alba la salvezza sembra farsi un poco più lontana. Ieri, infatti, la Commissione giustizia della Camera si è espressa sul decreto correttivo della riforma della geografia giudiziaria, approvando però a maggioranza un testo diverso da quello adottato la settimana scorsa dal Senato. Una scelta che genera qualche dubbio sugli sviluppi futuri, visto che il ministro Cancellieri si era impegnata a procedere nel salvataggio degli otto tribunali ritenuti più meritevoli – tra cui quello di Alba – solo in presenza di un accordo unanime tra le parti politiche.

«La Commissione giustizia della Camera», dichiarano i deputati albesi di Scelta Civica Mariano Rabino e Giovanni Monchiero, «ha approvato un documento che esprime un parere “pilatesco”: il testo licenziato indica in modo generico e generalista tutta una serie di auspici da sottoporre al ministro Cancellieri, privi tuttavia di reali possibilità di sbloccare la situazione per gli otto tribunali che stiamo cercando di salvare».

Per i due deputati albesi la colpa del mancato accordo sarebbe da imputare soprattutto «alle divisioni interne a Partito Democratico e Nuovo Centrodestra, i cui rappresentanti portano avanti idee diverse fra Camera e Senato».

«Ci affidiamo ora alla buona volontà del Ministro», concludono, «perché sappia cogliere nel provvedimento approvato all’unanimità dalla Commissione giustizia del Senato, più che in quello della Camera, lo spunto per promulgare i decreti attuativi per il ripristino degli otto tribunali di Alba, Bassano del Grappa, Chiavari, Lucera, Pinerolo, Rossano, Sanremo e Vigevano».

Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale Alberto Cirio, con queste parole: «Ciò che mi ha maggiormente scosso è che la Commissione della Camera abbia trasformato quella che era una posizione netta in un parere annacquato e blando, che è diventato un semplice invito a un’ulteriore riflessione da parte del ministro Cancellieri. Noi come Forza Italia siamo stati coerenti in entrambe le Commissioni, ma altre forze politiche no. Mi chiedo come sia possibile che uno stesso partito possa votare un documento al Senato e poi non confermarlo alla Camera. Ora tutto torna sul tavolo del Guardasigilli e dobbiamo sperare nella sua sensibilità, che però non ci ha mai premiato in passato. Certo è che se fossimo giunti a questo passo con il documento vincolante approvato dal Senato, e non invece con questo nuovo parere cosi evanescente approvato dalla Camera, avremmo potuto contare su prospettive migliori e più certe».

ro.bu.

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