Visca (Confartigianato): 600 imprese albesi a rischio

LAVORO Parliamo con Domenico Visca, presidente della sezione albese di Confartigianato. Il mondo commerciale cittadino sembra accusare i primi colpi della recessione: il futuro, secondo le parole di Visca, potrebbe essere ben peggiore.

Il fenomeno degli sfratti di individui e famiglie risulta in incremento. Cosa sta accadendo sul fronte degli artigiani? È a conoscenza di attività interrotte, di imprenditori costretti ad abbandonare i propri locali per mancanza di risorse economiche?
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Quello degli sfratti di artigiani è un fenomeno “latente”, non ancora emerso ma che si mostrerà nell’immediato futuro. Sebbene a oggi non esistano procedure effettive stimiamo che, a meno di un drastico cambiamento del sistema, il 20 o il 30 per cento dei nostri iscritti sarà costretto a chiudere i battenti nei prossimi due anni. Considerando che nella sola zona di Alba la nostra associazione di categoria conta 1.800 soci, significa che da circa 400 a circa 600 imprese sono ad alto rischio. La pressione fiscale è troppo elevata, la burocrazia asfissiante, i consumi in calo, i pagamenti in ritardo».

Un futuro potenzialmente tragico. Quale invece il presente? Come stanno “sopravvivendo” gli artigiani, come galleggiano nell’oceano in tempesta?
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Almeno il 15 per cento dei nostri associati (circa 300 imprese) sta beneficiando dei prestiti a tasso agevolato offerto dal nostro istituto di credito, la Confidi. Gli artigiani albesi useranno questi soldi per pagare le tasse e le tredicesime ai propri lavoratori. Alla luce di questi dati, emerge l’assoluta necessità di un cambiamento politico. Anche se dubito che tale “rivoluzione” possa avvenire in tempistiche brevi: è da oltre vent’anni che le dinamiche decisionali rimangono immutate».

Matteo Viberti

Di sfratti si parla anche in questo articolo.

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