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L’intervista alla presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia

Come vede il futuro della Granda? Il 2014 segnerà la ripresa dell’economia?
«Il 2014 sarà anno difficile e di assestamento. Dalla Granda guardiamo con molto interesse a Expo 2015 di Milano che potrebbe portare turisti e occasioni di crescita. Prima di dire che siamo usciti dalla crisi occorre molta cautela. Sarà ancora un anno – e non lo dico solo io – difficile per famiglie e cittadini ma cresce la consapevolezza della situazione anche nelle istituzioni. Vedo che la crisi economica ha portato anche un crisi culturale. Prima parlavamo di strade, guardando ai bordi delle strade vediamo uno spettacolo indecente, bottiglie, carte, rifiuti di ogni genere. È il segno del degrado culturale, non è colpa di chi non pulisce, più volte ho visto i  cantonieri al lavoro per raccogliere l’immondizia. Bisogna ritornare alle cose più vere, sembra banale ma è il punto di partenza». 

È confermata la vostra decisione che di fatto obbligherà le scuole superiori cuneesi a restare chiuse al sabato?
«Sapevamo che la nostra scelta di non coprire più i costi per i trasporti e il riscaldamento delle scuole superiori per il sabato avrebbe creato polemiche, ma si è trattato di una decisione obbligata. E comunicarla con adeguato anticipo ai dirigenti scolastici è stato un atto di responsabilità. Ora verificheremo le esigenze di ogni singola scuola per decidere se fare delle eccezioni».

Anche per il tratto Cherasco-Bra della provinciale 661 da tempo sono stati progettati e finanziati importanti lavori di ampliamento e messa in sicurezza. Che fine hanno fatto?
«Le risorse per queste opere, purtroppo, sono bloccate dal Patto di stabilità. La Provincia sta facendo il possibile per liberarle e si è sempre impegnata per i lavori pubblici, come dimostrano gli oltre 100 milioni di euro spesi in questo settore».

La scorsa settimana si è verificato l’ennesimo grave incidente nei pressi del ponte di Pollenzo. A quando l’inizio dei lavori (già progettati e finanziati) per realizzare la circonvallazione della frazione di Bra? E quelli per la strada di collegamento al nuovo ospedale di Verduno?
«Con i Sindaci della zona, stiamo facendo il possibile per far sì che i lavori partano. Purtroppo, ora il progetto ha incontrato problemi al Ministero dell’ambiente, ma continuiamo a mantenere altissima l’attenzione».

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Ieri è stato presentato il nuovo indirizzo scolastico dedicato alle produzioni tipiche dell’alta Langa che dovrebbe partire a settembre al “Piera Cillario” di Cortemilia. In tempi di tagli al trasporto pubblico, non è rischioso aprire nuovi corsi scolastici in una zona già adesso poso servita dalle autolinee?
«È importante mantenere vivo un presidio capace di salvaguardare e valorizzare questi importanti prodotti. Il problema dei trasporti non è indifferente: purtroppo, a causa dei tagli imposti dai Governi di Monti e Letta, anche la Provincia è stata costretta a ridurre le risorse. Non per questo dobbiamo arrenderci».

È favorevole all’abrogazione del reato di immigrazione clandestina?
«Non sono favorevole. Affinché ci sia una vera integrazione ci vogliono regole certe. Condivido Papa Benedetto XVI quando diceva “la prima forma di carità è la giustizia”. L’Italia non è pronta alla giungla che deriverebbe dall’abrogazione del reato di clandestinità e anche l’Europa non ci aiuta».

All’indomani della sentenza del Tar e in vista della nuova legge elettorale come vede il futuro del centro-destra in Piemonte?
«Ci sarà un momento di riflessione. Però non dobbiamo minimizzare gli sbagli.  Il Tar doveva tenere conto dell’intenzione di voto degli elettori e che togliendo i voti andati alle liste contestate Cota avrebbe vinto comunque. Ora credo che l’elettorato sia attento e preoccupato, e in questo clima di incertezza si sfocerà nell’astensionismo. Il centro-destra deve mettere in risalto le cose buone che sono state fatte e non avvelenare il clima che è già elettrico».

L’Italia deve uscire dall’Euro e dall’Europa?
«Ho una opinione personale sul tema: i padri fondatori non avevano in mente quest’Europa. Questo è sostanzialmente un dirigismo franco-tedesco, con i burocrati che fanno la voce forte. Dobbiamo, invece, lavorare per un’Europa che rispetti le differenze. Un’Europa federalista, insomma».

Che cosa farà da “grande”? C’è la carriera politica nel suo futuro oppure tornerà a dedicarsi a tempo pieno all’attività imprenditoriale?
«Il fatto che non ci sia più l’elezione diretta delle Province fa sì che non mi possa ricandidare. Avrei fatto un secondo mandato volentieri ma non sarà possibile. Mi spiacerebbe buttare vent’anni di esperienza, la politica è una passione ma vedremo se ci saranno le condizioni e se si abbasseranno le tensioni».

Che cosa pensa di Umberto Bossi che dopo gli scandali si è ricandidato a segretario della Lega?
«Non ho condiviso la sua scelta e gliel’ho detto apertamente, anche se è stato davvero duro dirgli che non avrei supportato la sua candidatura, perché sono molto legata a lui. La Lega è una sua creatura e le discussioni al centro del dibattito politico sono quelle lanciate da Bossi».

Il provvedimento che in questi anni di governo provinciale le ha dato maggiore soddisfazione? E la scelta presa che non rifarebbe?
«La decisione che mi ha dato maggiore soddisfazione è aver visto concludere l’iter e ottenere 200 milioni di euro per il tunnel del Colle di Tenda. La cosa che non rifarei? Probabilmente, a volte ho agito e soprattutto parlato troppo impulsivamente; forse sarebbe stato più opportuno dare più spazio al ragionamento».

Dopo tutti i tagli che la Lega Nord ha fatto in Regione e in Provincia, spesso a scapito dei cittadini (pensiamo solo alla sanità, agli operatori impegnati con i disabili e ai disabili che oggi non hanno più lo stesso supporto), non sarebbe ora che anche la classe politica iniziasse a dare il buon esempio?
«Personalmente, mi sento con la coscienza a posto. Quando ci siamo insediati, la Provincia rischiava il commissariamento, con un debito di oltre 200 milioni di euro. Concluderemo il mandato con un debito in calo, vicino ai 150 milioni di euro. Vista la situazione iniziale, abbiamo fatto il possibile per razionalizzare la spesa corrente. Ci tengo a ribadire che la Lega non ha creato debito, bensì lo ha ridotto».

Ritiene che la cifra che guadagna un assessore provinciale sia adeguata al contesto sociale attuale? Se è pari allo stesso stipendio preso prima del 2008, anno della crisi, forse prima eravate sottopagati o forse oggi siete troppo pagati?
«Dopo il 2008, durante il mio mandato, abbiamo fatto due ulteriori tagli di indennità. Come presidente percepisco circa 3.000 euro al mese per 12 mensilità, senza contributi e vitalizi. Ritengo di avere uno stipendio adeguato; sembra alto ma credo non sia una cifra spropositata. Dico: ripartiamo dall’etica. Non ho voluto fare come altri, a livello nazionale, che si fanno assumere da aziende di famiglia che fanno ricadere sulle spese dell’ente. Anzi sin dal mio arrivo ho tagliato le spese di rappresentanza, che prima erano circa 100.000 euro l’anno».

Le spese di rappresentanza della Provincia di Cuneo
Le spese di rappresentanza della Provincia di Cuneo

Da consigliere comunale a Narzole a più giovane donna presidente di Provincia d’Italia. Si aspettava un salto del genere? Lo sognava oppure è stata una sorpresa anche per lei? Non l’ha mai spaventata un incarico così importante?
«Sono entrata in politica perché credevo, e credo tuttora, al federalismo. Sono einaudiana, e vent’anni fa, l’unico partito che parlava di federalismo era la Lega. Negli ultimi anni ho rifiutato tre volte la candidatura al Parlamento, soprattutto perché ho un’azienda e un figlio piccolo. Anche nel 2013 ho preferito mantenere il mandato a Cuneo per completare il lavoro iniziato. Tra consigliere comunale e la Provincia c’è stato un bel salto ma l’ottimo clima instaurato con la Giunta e i consiglieri, che ringrazio tutti, ha permesso di fare gioco di squadra, a volte anche con la minoranza. Per me è stato più impegnativo e difficile essere rimasta orfana in giovane età e con l’azienda di famiglia da far andare avanti a vent’anni».

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Gancia Gianna 1Ritiene di aver dimostrato che una donna al comando sia meglio?
«Uomo o donna, non si può dire chi sia meglio. Ogni persona porta con sé il proprio bagaglio di esperienza. In passato, le donne, soprattutto in politica, per essere accettate, hanno dovuto lottare molto, dovendo spesso adottare comportamenti simili a quelli degli uomini. Personalmente ho cercato di puntare su quello che credo essere il valore aggiunto delle donne, ovvero la femminilità, che nelle attività politiche si sono concretizzate con un’attenzione particolare alla famiglia e alle tematiche femminili».

ore 16.05 Dopo una breve visita presso la redazione di Gazzetta, inizia l’intervista in tempo reale.

ore 16 Alle elezioni provinciali del 2009 è eletta alla guida della Provincia di Cuneo come successore di Raffaele Costa, in coalizione con il Popolo della libertà, il Movimento per l’Italia, la Lista Donne per la Granda, il Popolo del futuro, la Lista Costa e la Democrazia cristiana. Diventa presidente con oltre il 54 per cento dei consensi. Ha le deleghe a Grandi infrastrutture, Sostegno all’economia locale, Programmazione e sostegno imprenditoria agricola, Sicurezza stradale e ordine pubblico, Federalismo, Bilancio e finanze e Controllo di gestione.
Nella vita privata è compagna del politico della Lega Nord Roberto Calderoli e mamma di Gianpiero, nato nel 2000. Ha un sito Internet personale: www.giannagancia.it.

ore 15.55 In attesa di partire con il racconto in tempo reale, vi presentiamo il nostro ospite. Nata a Bra e residente a Narzole, Gianna Gancia è la più giovane donna presidente di Provincia d’Italia. Ha frequentato il liceo scientifico a Fossano. Imprenditrice, alla militanza politica nella Lega Nord risalente al ’91, ha affiancato l’impegno nell’azienda di famiglia appartenente al settore vinicolo. È stata consigliere comunale a Narzole e vicepresidente provinciale del Gruppo giovani dell’Associazione piccole e medie imprese (fonte: Provincia di Cuneo).

Gianna-GanciaBuon pomeriggio da Giulio Segino, Enrico Fonte e da tutta la redazione di Gazzetta d’Alba. Tra pochi minuti racconteremo in diretta l’incontro con la presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, ospite del nostro settimanale insieme al giornalista Osvaldo Bellino. Sarà l’occasione per rivolgere all’esponente della Lega Nord alcune domande elaborate dalla redazione di Gazzetta d’Alba circa le principali problematiche che interessano la Granda, le difficoltà incontrate durante il mandato e le questioni della politica nazionale, a partire dalla proposta di legge elettorale presentata dal neo segretario del Pd Matteo Renzi. L’intervista, condotta dal condirettore di Gazzetta Maria Grazia Olivero, sarà arricchita dalle domande inviate nei giorni scorsi dai lettori, che riceveranno la risposta della Presidente in questa pagina, durante la diretta foto-testuale. Un estratto dell’intervista verrà pubblicato anche sul numero 5 di Gazzetta d’Alba in edicola a partire da martedì 28 gennaio.

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