CICLISMO È l’uomo che non ti aspetti il vincitore della dodicesima tappa del Giro d’Italia 2014, la tanto attesa cronometro dei vini, 41,9 km da Barbaresco a Barolo. Il più veloce a raggiungere piazza Colbert è stato il colombiano Rigoberto Uran (Omega Pharma), non uno specialista nelle prove contro il tempo che sulle strade langarole ha dato il meglio di sé, riuscendo addirittura a strappare la maglia rosa dalle spalle di Cadel Evans. Nonostante il mezzo flop del loro beniamino, non hanno perso l’entusiasmo i tanti tifosi australiani presenti lungo il percorso, che hanno colorato le colline dei vini insieme a tante altre centinaia di tifosi arrivati da tutte le parti d’Italia e da diversi paesi. Unica nota negativa, i temporali con pioggia battente e vento forte che hanno interessato tutto il tracciato e penalizzato i primi ciclisti partiti. I primi venti in classifica generale, che hanno preso il via alla fine, si sono avvantaggiati di condizioni atmosferiche migliori. Uno dei favoriti alla vigilia, Tobias Ludvigsson, è scivolato oltre il guard rail in discesa, rimanendo per qualche minuto fermo a terra. Secondo gli accertamenti effettuati in ospedale lo svedese non avrebbe riportato gravi conseguenze.
Partito sotto il diluvio, l’albese Diego Rosa, non particolarmente adatto alle cronometro e ancora dolorante alla gamba sinistra dopo la caduta nella sesta tappa, ha cercato di difendersi, senza correre rischi, classificandosi 89°, con un ritardo di 6’56” dal vincitore. Sulla rampa di Castiglione Falletto, l’atleta dell’Androni Giocattoli-Veneuzuela, con il benestare della squadra, ha omaggiato i sostenitori del suo fans club – presente anche alla partenza di Barbaresco – fermandosi per un istante ad abbracciarli. Curiosa la presenza nel gruppo guidato da Valter Vignola della Pantera Rosa, che ha spronato il proprio atleta preferito rincorrendolo per un tratto della salita. In classifica generale l’ex biker roerino è 58°, distante 53’22” dal leader.
Venerdì 23 maggio, tredicesima tappa: 157 km da Fossano a Rivarolo Canavese, con passaggio a Roreto, Bra e Sommariva del Bosco.
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