Asl, Davide Adriano nuovo presidente della Conferenza dei sindaci

ALBA Cambio ai vertici per la Conferenza dei sindaci dell’Asl Cn2, che ha eletto nuovo presidente Davide Adriano, primo cittadino di Lequio Berria. Adriano succede a Marzia Manoni, ex sindaco di Santa Vittoria. L’attuale sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Icardi, è stato confermato vicepresidente. Si è inoltre provveduto all’elezione dei componenti della Rappresentanza dei sindaci (una sorta di Giunta esecutiva dell’Assemblea), che è composta da Bruna Sibille (sindaco di Bra), Maurizio Marello (sindaco di Alba), Michelina Coraglia (sindaco di Montaldo Roero), Giuseppe Dacomo (sindaco di Pocapaglia) e Roberto Giacosa (sindaco di Roddi). Nei prossimi giorni la Rappresentanza dei sindaci provvederà all’elezione, al suo interno, del nuovo presidente, incarico fino a oggi rivestito dal Sindaco di Alba.

Nella stessa seduta la Conferenza ha esaminato, a seguito di una ampia relazione del direttore generale Francesco Morabito, i dati di attività 2013 e gestionali della Azienda sanitaria. La Conferenza ha preso atto con favore del mantenimento di un ottimo livello della qualità dei servizi erogati, in particolare per quel che riguarda le attività territoriali, pur in un quadro di difficoltà economica. Si è anche fatto il punto sulla situazione dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Verduno e dei problemi connessi alla viabilità di accesso.

Infine è stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno con il quale si sottolinea la necessità di concludere in tempi brevi la costruzione del nosocomio di Verduno, definito «strategico», e «di intervenire per equilibrare i finanziamenti regionali alle aziende sanitarie con particolare attenzione alla situazione fortemente sperequata in cui si trova l’Asl Cn2, che continua ad avere una quota capitaria inspiegabilmente ridotta rispetto agli altri territori della Regione Piemonte e, conseguentemente, un tetto di spesa sul personale decisamente insufficiente rispetto alle funzioni assegnate all’Asl dal Piano sanitario regionale».

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