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Ceresole: tanti giovani per l’estremo saluto a Nicolas

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CERESOLE C’era tutto il paese ieri pomeriggio a dare l’ultimo saluto a Nicolas Fogliato, il giovane studente di 16 anni, morto in seguito alle gravi lesioni riportate nello scontro frontale di cui è stato vittima mercoledì 11 giugno, mentre si recava a scuola per sostenere l’esame di qualifica da meccanico d’auto, ai salesiani di Bra.

I suoi amici tenevano in mano un grappolo di palloncini bianchi, ciascuno con uno dei loro nomi scritto a penna; c’erano anche i corridori del club Cicli Giorgio con le loro divise nere e rosse, i vicini di casa, i parenti, i compagni di classe, i suoi insegnanti a stringersi attorno a mamma Piera – che ha sempre tenuto in mano una gigantografia del figlio – a papà Claudio, alla sorella Aurora con il fidanzato, ai nonni e agli zii, che al termine della cerimonia lo hanno accompagnato in corteo al vicino cimitero. Percorrendo quella stessa strada che Nicolas ha imboccato anche l’11 giugno – poco dopo le 7.30 – scontrandosi poi frontalmente, per cause ancora in corso di accertamento, con l’automobile di un giovane operaio che stava recandosi al lavoro. Le sue condizioni sono apparse subito disperate. Trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Santa Croce di Cuneo, è stato ricoverato in rianimazione. Anche dopo alcuni interventi chirurgici le condizioni non sono migliorate e lunedì 16, dopo che i dottori ne avevano dichiarato la morte cerebrale, la famiglia ha deciso la donazione dei suoi organi. ceresole funerale nicolas fogliato 2 E ieri il parroco don Eugenio Viberti, nell’omelia della Messa funebre, dopo aver tracciato un ampio profilo di Nicolas, ha aggiunto, rivolgendosi ai tantissimi giovani che affollavano sia la chiesa sia il piazzale: “Quando utilizzate le vostre moto e le vostre auto, ricordatevi di questo caro amico, che adesso non è più tra noi fisicamente. E siate molto prudenti”. Poi, al termine della funzione religiosa, si sono susseguiti diversi amici al microfono, per leggere un saluto a Nico, prima che la bara lasciasse la chiesa accolta da un fragoroso applauso.

Valter Manzone

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