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Addio a Dan Segre, da Govone alla fondazione dello Stato di Israele

ROMA «Un uomo di cultura. L’Italia perde una delle sue migliori espressioni intellettuali». Così il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) Renzo Gattegna ha commentato, al termine del riposo sabbatico, la morte di Dan Segre, diplomatico, scrittore e giornalista israeliano di origine italiana. Segre, nato nel 1922 a Govone, emigrò a causa delle Leggi razziali nel ’39 nell’allora Palestina sotto Mandato inglese. Ambasciatore israeliano tra l’altro in Madagascar, Segre è sempre rimasto in stretto contatto con l’Italia: nel 1974 fu tra i fondatori del Giornale di Montanelli.

«Che il suo ricordo, che le sue immense qualità, vivano – ha detto Gattegna che di Segre era anche amico – attraverso le generazioni e siano per tutti noi di benedizione». «Tra i più appassionati e attenti cronisti dei nostri tempi – ha continuato – Dan Segre ha scritto pagine memorabili proiettando, in ogni sua iniziativa, la piena consapevolezza della propria identità di ebreo italiano. Una consapevolezza che l’avrebbe portato, tra le varie avventure di una vita ricca di sfide affrontate a testa alta, a un ruolo da protagonista nella fondazione dello Stato di Israele e ad altre storie, situazioni, vicende indimenticabili». «Di lui – ha concluso Gattegna – ricordo i preziosi consigli e i frequenti colloqui che hanno caratterizzato questi ultimi anni a sostegno del progetto di un’informazione ebraica che uscisse dalla logica dei giornali comunitari per arrivare al grande pubblico in modo professionale e autorevole. Pagine Ebraiche, il portale dell’ebraismo italiano, tutte le altre iniziative che sono state realizzate non avrebbero visto la luce senza il suo consiglio».

Ansa

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