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Asti-Cuneo, lo “Sblocca Italia” decisivo per il futuro dell’autostrada

ALBA Il futuro dell’autostrada Asti-Cuneo passa (sempre di più) dal decreto “Sblocca Italia”. Come scritto in diverse occasioni dal nostro giornale, i cantieri dell’importante infrastruttura piemontese potranno riaprire solo se la concessionaria, la società Asti-Cuneo, riuscirà a ottenere una proroga delle concessioni, come previsto appunto dallo “Sblocca Italia”. «Questo perché», aveva spiegato il ministro dei trasporti Maurizio Lupi all’inaugurazione dell’84.a Fiera del tartufo bianco d’Alba, «l’opera è diventata, per la concessionaria, insostenibile dal punto di vista finanziario». Un concetto che ha ribadito la stessa concessionaria mercoledì 22 ottobre, nell’incontro organizzato a Torino dal presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, insieme all’assessore regionale a trasporti e opere pubbliche Francesco Balocco, al quale hanno partecipato Beniamino Gavio, in rappresentanza dell’Asti-Cuneo, e il sindaco di Alba Maurizio Marello.

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«La società Asti-Cuneo ha spiegato che l’opera è bloccata per colpa della crisi e dello scarso utilizzo dei tratti a pagamento, aggiungendo che la situazione potrebbe sbloccarsi con una proroga delle concessioni autostradali a loro affidate», ha dichiarato Maurizio Marello, «Comprendo le difficoltà del momento ma non posso non ricordare alla concessionaria che si è presa – con un contratto – un impegno e che deve rispettarlo, anche perché Alba ha già fatto molto per facilitare le cose, mettendo a disposizione la propria tangenziale. Anche la Regione del governatore Chiamparino, che ringrazio per la sensibilità mostrata verso questo tema, preme affinché l’opera venga portata a termine: dalla realizzazione dell’autostrada dipendono infatti anche alcuni interventi viari fondamentali per l’accesso al nuovo ospedale in costruzione a Verduno».

Una nuova riunione verrà convocata dopo l’11 novembre, quando cioè sarà stata approvata la legge di conversione dello “Sblocca Italia”. Ma non mancano le incognite. L’articolo 5 dello “Sblocca Italia” che prevede la proroga e l’accorpamento delle concessioni autostradali – riscritto nei giorni scorsi in modo da obbligare le concessionarie a inviare al dicastero dei trasporti, entro il 31 dicembre 2014, le proposte di modifica al rapporto concessorio, unitamente a un nuovo piano economico e finanziario – è finito nel mirino dell’Unione europea, la quale, secondo Repubblica.it, se non riceverà adeguate garanzie circa la sostenibilità del provvedimento, potrebbe aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Se, per un qualsiasi motivo, lo “Sblocca Italia” non dovesse portare ai risultati sperati, il Ministero dei trasporti non avrà che una soluzione: revocare l’incarico alla società Asti-Cuneo.

Enrico Fonte

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