Dalla provincia di Cuneo un nuovo sistema per prevedere le grandinate

staff-datameteoCUNEO La grandine e i fenomeni a essa associati, come i temporali con forti colpi di vento, sono divenuti negli ultimi anni una costante della climatologia italiana stagionale e non, colpendo in particolare la provincia di Cuneo. La Granda, circondata da montagne, con numerose valli e i rilievi collinari delle Langhe, si presta ad accentuare i movimenti verticali tipici delle masse d’aria foriere dei temporali precursori, talune volte, di grandinate. Nel 2013, come rivelano i dati di Condifesa Cuneo, la nostra provincia è stata quella con il maggior numero di grandinate osservate (più di 800 registrate in 70 giorni). Nel 2014 gli eventi sono stati 37, tra cui, il più rilevante sinora registrato, la tromba d’aria che il 27 giugno ha interessato la zona tra Caraglio, Cervasca, Bernezzo.

Il provider meteo buschese Datameteo.com (che realizza le previsioni per il nostro sito) da anni sta studiando un modello di previsione del rischio grandine, la cui efficacia è stata valutata con la collaborazione di Simona Busacca, analista matematica saviglianese, la quale ha analizzato i dati di Condifesa e gli archivi di alcuni privati che si occupano del rischio grandine in ambito assicurativo. «Il lavoro durato svariati mesi e presentato da Simona Busacca all’interno della sua tesi per il master in Climate change ha evidenziato risultati incoraggianti circa la previsione di grandinate. A livello provinciale, la capacità di prevedere la possibilità di grandine è stata stimata intorno al 70 per cento. Percentuale che sale all’87 per cento se si considera le grandinate previste che si sono poi effettivamente verificate», sottolinea Paolo Caraccio di Datameteo.com.

I risultati verranno illustrati anche il 21 ottobre a Bruxelles, nel corso della World Meteorological Expo.

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