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Ceva, convegno sull’avanzata del fondamentalismo islamico

CEVA Il fondamentalismo avanza in Oriente, ma anche in Occidente, come registra la cronaca quotidiana, con episodi di violenza e intolleranza religiosa sempre più frequenti e allarmanti. I focolai della primavera araba a ridosso del Mediterraneo, come la nuova minaccia del Califfato islamico, interrogano l’Europa sui temi laceranti dell’immigrazione e dell’identità occidentale: come comportarsi di fronte all’invasione dei migranti? È giusto intervenire militarmente all’estero? Quali scenari si profilano sul fronte dell’integrazione? Come difendere le radici della propria civiltà?

Su questi temi, non a caso nella settimana dedicata alla violenza contro le donne, il circolo culturale “Il Ragno”, presieduto da Anna Mantini, già assessore provinciale e consigliere regionale per le pari opportunità, in collaborazione con l’associazione “Donne per la Granda” presieduta da Giovanna Tealdi, già parlamentare, organizza al teatro Marenco di Ceva, venerdì 21 novembre, alle 21, il dibattito “L’avanzata del fondamentalismo in Oriente e in Occidente – Il ruolo strategico delle donne”, con la partecipazione dei relatori Souad Sbai, giornalista di origini marocchine, già parlamentare Pdl, Alberto Rosselli, giornalista e scrittore, e Nikzat Khosro, presidente dei medici iraniani in Italia, nonché membro della Resistenza iraniana, con l’intervento di Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord nel Consiglio regionale del Piemonte, già presidente della Provincia di Cuneo, e di Sonia Viale, segretaria della Lega Nord Liguria.

Moderato dalla giornalista Barbara Morra, l’incontro si propone di affrontare le domande più scottanti dell’attualità sociale e politica legata alle derive fondamentaliste, richiamando in particolare l’attenzione sulle donne, prime vittime dei regimi teocratici, ma anche chiave di volta nella promozione di una nuova stagione di crescita e sviluppo civile, su cui sono riposte le speranze di ribaltamento delle condizioni culturali e sociali all’origine delle persecuzioni liberticide.

«Abbiamo definito strategico il ruolo delle donne nella lotta al fondamentalismo – osservano le promotrici dell’incontro, Anna Mantini e Giovanna Tealdi -, perché è attraverso l’elevazione della condizione femminile che passa la vera rivoluzione nelle società oppresse dal fondamentalismo. Al convegno abbiamo invitato relatori di primo piano, l’interesse su questi temi necessita di interlocutori affidabili e competenti».

Aggiunge Gianna Gancia, da tempo impegnata soprattutto a sostegno della Resistenza iraniana: «Capire quel che sta accadendo nei regimi fondamentalisti – osserva la presidente – è molto importante per sapere come muoversi anche nel nostro Paese e in Europa, dove l’inconsistenza del riconoscimento identitario dei nostri popoli sta creando danni enormi. L’Occidente deve svegliarsi e difendere le proprie radici e la libertà, altrimenti sarà la fine».

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