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Dal Govone a Berlino per ricordare la caduta del muro

Il raccondo di Evelina Abrardi, studentessa del Liceo classico di Alba, che ha partecipato a un viaggio a Berlino in occasione della commemorazione dell’abbattimento del muro.

Dall’8 al 10 novembre 2014, insieme a trenta ragazzi piemontesi vincitori del concorso “Diventiamo cittadini europei”, tra cui due studentesse albesi dell’Istituto Einaudi, Elena Boschis e Maria Camilla Vivaldo, ho preso parte a un viaggio studio a Berlino proprio nei giorni della commemorazione per i venticinque anni dalla caduta del Muro. Avevo partecipato con entusiasmo al concorso organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte su tematiche inerenti l’Unione europea, ma non mi aspettavo di vincere né, tanto meno, di volare verso Berlino!berlino6

È stata un’esperienza molto interessante e costruttiva innanzitutto a livello di socializzazione con gli altri ragazzi. Arrivati all’aeroporto, non ci conoscevamo ed eravamo un po’ spaesati trovandoci tra visi nuovi e età diverse; a poco a poco però si è formato un gruppo affiatato e allegro.

Anche quello che abbiamo vissuto da turisti e amanti dell’Europa è stato emozionante e indimenticabile. Abbiamo girato in pullman la città, che è davvero una megalopoli, molto affollata, caotica e forse ancora carica delle sofferenze patite nel corso del ‘900. È estremamente grigia, cupa, il sole tramonta alle quattro di pomeriggio e le persone della parte occidentale ancora si differenziano da quelle provenienti dall’est. Alcune zone di Berlino rimandano alle fotografie attuali di Tokyo, altre a quelle di Parigi, benché i monumenti non siano affatto preservati dallo scorrere del tempo e dall’inquinamento. Chiese gotiche si alternano a costruzioni classicheggianti e a grattacieli, mura medievali stridono accanto a palazzi estremamente moderni. Abbiamo appena avuto modo di respirare l’atmosfera cittadina, perché ci siamo dedicati soprattutto alla visita dei luoghi fondamentali della storia recente e alla cerimonia per commemorare la caduta del muro.

Il gruppo dei partecipanti al viaggio con il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz; Evelina è la prima in piedi da destra
Il gruppo dei partecipanti al viaggio con il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz; Evelina è la prima in piedi da destra

Questa festa ha avuto luogo domenica 9 novembre. La linea che il muro percorreva nel mezzo di Berlino era costellata di 8.000 palloni bianchi, ciascuno dei quali era affidato a un “padrino”: tutti noi ragazzi piemontesi, insieme a tedeschi e turisti stranieri, eravamo accanto a un pallone a cui avevamo attaccato un cartellino contenente un messaggio. Al momento di sganciarli, questi palloni avrebbero portato il messaggio di pace e unità a chi lo avrebbe trovato. Sono stati minuti emozionanti e memorabili, di cui tutti ci ricorderemo, legati a un così importante evento storico. Abbiamo continuato questa bellissima festa visitando i luoghi dove ancora oggi rimangono pezzi di muro: in questo caso si è trattato di un’esperienza molto profonda e toccante, che ci ha fatto riflettere sui dolori che la divisione ha recato a tutti i cittadini berlinesi. Ci hanno spiegato di diverse persone dell’est che tentarono di scavalcare il muro per passare all’ovest, ma senza successo e con fini tragiche. Qualcuno, invece, ci riuscì, raggiungendo una vita migliore e più felice dall’altra parte; in altri rarissimi casi ci fu chi scappò con l’aiuto di qualche guardia, che ha sempre taciuto la fuga a cui aveva assistito.berlino2

In conclusione è stata una straordinaria occasione per stringere amicizie nuove e conoscere una città molto importante a livello culturale ed emergente sotto diversi aspetti. Personalmente, sono molto orgogliosa dell’iniziativa a cui ho potuto prendere parte e sono sicura che non mi dimenticherò di questi tre giorni a Berlino che hanno davvero seminato in tutti noi speranza di un futuro di pace, libertà e solidarietà in Europa.

Evelina Abrardi (1 liceo internazionale B)

 

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