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Famiglia Paolina: centenario con papa Francesco

L’incontro in Vaticano, giovedì 27, per il centenario della fondazione della Società San Paolo ha visto l’aula Paolo VI straripante di diecimila persone. È stata una festa per tutta la Famiglia paolina e per un bel gruppo di albesi, amici di Gazzetta d’Alba, che, fin dalle prime ore della mattina, hanno atteso le parole del Papa. Il Papa ha iniziato l’udienza nell’aula Paolo VI nel ricordo di don Silvio Sassi, spronando a riprendere gli insegnamenti del beato Alberione.

ROMA «Cari fratelli e sorelle della Famiglia Paolina! Con gioia vi accolgo in occasione del vostro centenario. Ringrazio il Vicario generale per le sue parole, e mi associo al ricordo del compianto superiore generale don Silvio Sassi, che partecipa dal Cielo a questo momento di festa. Questa ricorrenza centenaria vi offre l’opportunità di rinnovare l’impegno nel vivere la fede e comunicarla, in particolare mediante gli strumenti editoriali e multimediali, tipici del vostro carisma. Destinatari della buona notizia che Dio è amore e, in Gesù Cristo, si comunica all’umanità, sono tutti gli uomini, e destinatario è tutto l’uomo, nell’integralità della sua persona, della sua storia, della sua cultura.

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8), dice Gesù. In queste parole sta il segreto dell’evangelizzazione, che è comunicare il Vangelo nello stile del Vangelo, cioè la gratuità: la gratuità, senza affari. Vi incoraggio a proseguire sulla strada che don Alberione ha aperto e la vostra Famiglia ha percorso finora, sempre tenendo lo sguardo rivolto a vasti orizzonti. Questa spinta alle “genti”, ma anche alle periferie esistenziali, questa spinta “cattolica”, voi l’avete proprio nel sangue, nel Dna, per il fatto che il vostro Fondatore è stato ispirato dalla figura e dalla missione dell’apostolo Paolo.

Il Concilio Vaticano II ci ha presentato la Chiesa come popolo in cammino verso una meta che tutto supera e tutto compie in Dio. Questa visione della Chiesa in cammino è espressiva della speranza cristiana. Di questa prospettiva di speranza, le persone consacrate sono testimoni, con uno stile di vita improntato alla gioia. La presenza dei religiosi è segno di gioia. E qui, occorre menzionare l’amore per l’unità della Chiesa. Tutto il vostro lavoro, lo zelo apostolico, dev’essere pieno di questo amore per l’unità. Mai favorire i conflitti, mai scimmiottare quei media che cercano solo lo spettacolo dei conflitti e provocano lo scandalo nelle anime. Favorire sempre l’unità della Chiesa, l’unità che Gesù ha chiesto al Padre come dono per la sua sposa. Il beato Alberione scorgeva nell’annuncio di Cristo e del Vangelo alle masse la carità più autentica e più necessaria che si potesse offrire agli uomini e alle donne assetati di verità e di giustizia. Anche voi siete chiamati a spendervi al servizio della gente di oggi a cui lo Spirito vi manda, con creatività e fedeltà dinamica al vostro carisma, individuando le forme più idonee affinché Gesù sia annunciato. Cari fratelli e sorelle, la Vergine Santa, Madre della Chiesa, vi protegga, vi aiuti e sia la guida del cammino della Famiglia Paolina, perché possa portare a compimento ogni progetto di bene. Assicuro il mio ricordo nella preghiera per ciascuno di voi e a mia volta vi chiedo per favore di pregare per me. Volentieri invoco la benedizione del Signore su di voi, sui lettori delle vostre riviste e su coloro che incontrate nel vostro apostolato».

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