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Note in punta di piedi per Telethon

ALBA. Venerdì 12 dicembre, alle 20.30, nella nuova sala Fenoglio (cortile della Maddalena) ci sarà modo di scoprire la forza della solidarietà albese. L’’occasione sarà il concerto che l’’agenzia albese di Bnl organizza a favore di Telethon.

Protagonisti della serata saranno i giovanissimi artisti di due associazioni non nuove a progetti solidali, Crome in movimento e Danzandeor, che, dopo aver sostenuto le iniziative per i bambini lungodegenti nel cuneese e la ricerca sul cancro, hanno aderito con entusiasmo a Telethon, il progetto nazionale a sostegno della ricerca sulle malattie genetiche, che in vent’anni ha finanziato il lavoro di 1.400 ricercatori e ben 2.200 studi.
Gli organizzatori, ringraziando il Comune che ha concesso l’uso della sala, annunciano: «Oltre trenta giovanissimi, tra cantori e ballerini, si preparano da mesi, con l’’aiuto prezioso delle loro insegnanti Valentina Facelli e Carla Manera, per offrire agli albesi questo spettacolo. Hanno accolto la nostra richiesta con gioia, nella certezza di poter contribuire, con la loro arte, a un grande progetto solidale, capace di cambiare la vita a chi è nato con una malattia genetica».
Lo spettacolo, intitolato Note in punta di piedi per Telethon, si aprirà con una rivisitazione dallo Schiaccianoci a cura dell’’insegnante di danza Daniela Montrucchio, con la coreografia di Carla Manera. La parte centrale della serata sarà affidata al coro Allegretto dell’’associazione guarenese Crome in movimento, che presenterà un’’antologia di brani spirituali appartenenti a culture diverse, in certi casi a più voci, di grande impatto emozionale. Il coro, diretto da Valentina Facelli, sarà accompagnato al pianoforte dal maestro Mauro Fede. A chiudere lo spettacolo, voci e coreografie che coniugano suggestione e modernità, preparate da Fabrizio Ceste e Carla Manera.
«L’’ingresso allo spettacolo sarà a offerta libera. Con pochi euro si potranno vivere belle emozioni e sostenere Telethon, facendo in modo che “nascere con una malattia genetica non sia una condanna”», concludono i promotori dell’iniziativa.
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