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Provincia: dal 1° gennaio sono a rischio sgombero neve e riscaldamento delle scuole

CUNEO La Provincia rischia la paralisi dal nuovo anno perché i tagli previsti nella legge di stabilità renderanno impossibili le principali funzioni di sgombero neve, manutenzione dei 3.800 chilometri di strade, riscaldamento degli oltre 70 istituti scolastici superiori dove studiano 25 mila studenti.

La situazione economico finanziaria della Provincia, la legge di stabilità e la salvaguardia dei servizi essenziali sono stati i temi affrontati sabato 13 dicembre dal Consiglio provinciale aperto, alla presenza di molti sindaci della Granda, autorità, alcuni parlamentari, assessori e consiglieri regionali eletti in provincia di Cuneo, oltre a rappresentanti di organizzazioni sindacali, scuole e associazioni di categoria.

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I lavori sono stai introdotti dal presidente Federico Borgna: «Il senso del Consiglio di oggi è quello di far conoscere la situazione reale in cui si trova la Provincia e che potrebbe diventare fonte di grande preoccupazione per tutti già dai prossimi giorni. Non difendiamo l’ente Provincia in quanto tale perché siamo convinti della necessità di riforme, ma esponiamo al Governo la nostra preoccupazione per i servizi da effettuare e per il futuro di coloro che lavorano. Se è previsto un percorso di trasformazione e razionalizzazione noi siamo disponibili, ma se la legge di stabilità in discussione in Senato non dovesse esser modificata, dal 1° gennaio non saremmo in grado di garantire i servizi essenziali ai cittadini».

Il compito di descrivere i particolari è stato affidato al consigliere provinciale Marco Perosino. «Dal 2008 al 2014 le risorse finanziarie della Provincia sono diminuite di 33 milioni tagliati dallo Stato e 8 milioni ridotti dalla Regione Piemonte. Il decreto legge di stabilità 2015 prevede un ulteriore taglio di 13,8 milioni». Perosino ha ricordato che le entrate proprie annuali della nostra Provincia ammontano a 51 milioni di euro. La situazione attuale ha portato alla sospensione di tutti gli investimenti previsti (servirebbero 80 -100 milioni di euro). «Siamo di fronte al fallimento della riforma Delrio? – si è chiesto Perosino – e in questo caso di chi è la responsabilità? Chi garantirà i servizi essenziali al territorio e il personale per la loro erogazione?”

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Dopo il dibattito l’assemblea ha approvato all’unanimità un documento con il quale si invitano gli amministratori locali e i rappresentanti di Stato, Regione, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, l’ utenza scolastica e più in generale i cittadini interessati, a prendere coscienza delle criticità evidenziate che, in mancanza di modifica alla legge di stabilità, dal gennaio 2015 condurranno alla sospensione di servizi essenziali sul territorio, con gravi ripercussioni sull’economia locale ed un aggravamento della crisi occupazionale già in atto sul territorio. L’ordine del giorno chiede ai parlamentari cuneesi «di evidenziare presso il Governo le peculiarità del territorio della Provincia di Cuneo e di farsi portavoce delle gravi problematiche evidenziate, pretendendo una drastica riduzione dei tagli previsti al fine di ripristinare le indicazioni ed i contenuti individuati dalla legge Del Rio, con particolare riferimento alla garanzia dei servizi ai cittadini ed alla tutela dei livelli occupazionali funzionali al mantenimento degli stessi». Alla Regione Piemonte si chiede, inoltre, la tempestiva definizione del processo di riordino delle funzioni a suo tempo trasferite alla Provincia.

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