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Aumentano i furti nella Granda, ma non ad Alba e Bra

ALBA Aumentano i reati contro il patrimonio in provincia di Cuneo. Lo si evince dai dati presentati dal viceministro alla giustizia, il monregalese Enrico Costa, che registrano una crescita dei furti, saliti, a livello provinciale, dagli 8.578 del 2013 agli 8.837 del 2014.

Enrico Costa
Il viceministro della giustizia, Enrico Costa.

I distretti di Alba e Bra (nei quali figurano i Comuni di Langhe e Roero) rappresentano un’eccezione, anche considerando la media nazionale (secondo il Censis, in Italia viene commesso un furto ogni due minuti). Nell’albese, per quanto concerne il 2014, i furti, seppur di poco, sono infatti diminuiti, passando dai 1.990 del 2013 a 1.938. In calo pure i furti in abitazione (da 750 a 652), le rapine (da 23 a 17) e i reati denunciati (da 4.283 a 3.814). Anche nel braidese situazione in lieve miglioramento: i furti sono scesi da 1.031 a 1.022, i furti in abitazione da 424 a 379, le rapine da 18 a 17 e i reati denunciati da 2.492 a 2.287.

Commenta il viceministro Costa: «Quando le istituzioni difendono un servizio dalla soppressione lo fanno non con spirito campanilistico, ma pensando agli effetti negativi che ne potrebbero derivare. In molte aree cuneesi, soprattutto rurali e di montagna, dove sono stati diminuiti servizi scolastici, postali e di trasporto, che costituivano veri presidi sociali, alcuni reati sono cresciuti in maniera marcata. L’accentramento dei servizi determina una minor presenza dello Stato e un minor presidio del territorio. Ho già affrontato la questione con il Prefetto e il Questore e martedì 24 febbraio incontrerò il capo della Polizia Pansa. Occorre implementare le unità delle Forze dell’Ordine, mentre sotto il profilo sanzionatorio bisogna garantire la certezza della pena e la punizione effettiva dei responsabili».

I dati completi sui reati commessi nel 2013 e nel 2014 in provincia di Cuneo sono disponibili QUI.

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