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Ad Alba meglio non avere un infarto di sabato: prosegue il botta e risposta

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Immagine d'archivio.

ALBA Non si placano le polemiche sul servizio di emodinamica per il trattamento d’urgenza degli infarti, che il centro-destra vorrebbe in funzione 24 ore su 24 e non solo, come prevede l’attuale piano sanitario, dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 20. Al sit-in con tanto di striscione provocatorio organizzato davanti all’ospedale “San Lazzaro” di Alba dall’europarlamentare Alberto Cirio, aveva replicato l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, affermando che il caso albese dimostrava «come la sanità piemontese sia cresciuta nel tempo senza programmazione, in modo caotico e seguendo i desiderata dei politici locali e le ambizioni dei primari». Questo perché, precisava Saitta, «i parametri nazionali prevedono una emodinamica ogni 300-600 mila abitanti, ovvero due sole in tutta la Granda, a Cuneo e a Savigliano».

Giuseppe Rossetto
L’ex sindaco di Alba Giuseppe Rossetto.

Parole che non sono piaciute all’ex sindaco di Alba, ora consigliere di opposizione, Giuseppe Rossetto. «Alba si è mossa nella direzione indicata dalla programmazione sanitaria, la quale prevede che uno dei due centri di emodinamica della provincia sia attivo nell’ospedale in costruzione a Verduno (dove verrà trasferito quello ora in funzione a Savigliano, mentre l’altro resterà a Cuneo, nda). Si è cercato solo di anticipare i tempi e preparare il terreno per il trasferimento nel nuovo nosocomio», sottolinea Rossetto, aggiungendo: «Considerando poi che sotto le torri il servizio h24 verrebbe garantito senza costi pubblici aggiuntivi e che il macchinario è stato donato da privati, l’idea dell’Asl albese andrebbe presa come esempio e non stigmatizzata. I guai della sanità piemontese nascono altrove, ovvero a Torino e nell’area metropolitana circostante, ma la Regione probabilmente non ci fa caso perché è sempre più Torinocentrica, come dimostrano peraltro le quote capitarie assegnate, sotto forma di trasferimenti, all’Asl Cn2 che risultano essere le più basse del Piemonte».

L’ex primo cittadino del capoluogo delle Langhe respinge anche le accuse di Saitta secondo cui l’intervento del centro-destra sarebbe strumentale e volto ad assecondare le ambizioni di qualche primario. «In questa battaglia, la politica non c’entra, basti pensare che il Consiglio comunale di Alba, su mia proposta, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per richiedere l’autorizzazione a far funzionare il servizio di emodinamica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E non si facciano nemmeno illazioni circa presunti favori a questo o quel primario», ribatte Rossetto, «Alla base di tutto c’è solo la salute della popolazione, che di fronte a problemi cardiaci gravi necessita di interventi tempestivi. Proprio nello scorso fine settimana, un cittadino albese colpito da infarto, saputo degli orari di funzionamento limitati dell’emodinamica di Alba, ha preferito recarsi all’ospedale di Asti, riuscendo a salvarsi. Se però si fosse trattato di un abitante della Valle Bormida, lontano oltre un’ora da Asti, cosa sarebbe successo? L’importanza di avere sempre in funzione, ad Alba, il laboratorio di emodinamica è sotto gli occhi di tutti».

Enrico Fonte

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