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A Radio radicale Oliviero Toscani attacca il sindaco di Bra

Bruna Sibille

BRA. Domenica scorsa il fotografo Oliviero Toscani, che ogni settimana cura una rubrica (Fatto in Italia) insieme al giornalista Nicolas Ballario su temi relativi a paesaggio e architettura, dai microfoni di Radio Radicale ha attaccato duramente il sindaco di Bra Bruna Sibille, colpevole, secondo Toscani, di aver permesso che la storica piazza Carlo Alberto venisse deturpata da una pessima architettura, riferendosi al palazzo in costruzione all’angolo con piazza Roma.

Al dibattito hanno partecipato il sindaco Bruna  Sibille e la presidente di Italia Nostra di Bra Irene Ciravegna. L’associazione aveva presentato un ricorso che il Consiglio di Stato ha bocciato.

Tra le altre cose Oliviero Toscani ha detto al sindaco: “I suoi nipoti si vergogneranno di avere avuto una nonna che ha permesso uno scempio simile”. Nicolas Ballario ha aggiunto: “Un edificio immondo che va a colpire una città dalla grande tradizione architettonica. Il sindaco ha fatto un bel casino del quale probabilmente si vergogna, senza volerlo ammettere”.

“Non mi sono sottratta al dibattito”, sottolinea Bruna Sibille, “perché non ho nulla da nascondere e pensavo si sarebbe trattato di una discussione, seppur dura, ma corretta. Invece i conduttori si sono permessi di dileggiare una persona per bene che ha seguito tutte le procedure di legge. Veramente riprovevole poi il riferimento ai miei familiari. D’altra parte la sentenza del Consiglio di Stato ha smontato punto per punto tutte le osservazioni avanzate da Italia nostra nel ricorso. Ho l’impressione si sia trattato di un’imboscata mediatica da parte di chi è stato chiaramente sconfitto sul piano giuridico”.

Il Pd e le liste civiche presenti in Consiglio comunale si sono schierati a fianco di Bruna Sibille: “Toscani e il suo collega, senza spiegare agli ascoltatori da dove traessero la loro competenza sull’estetica architettonica, hanno attaccato due princìpi cardine della democrazia definendo ignorante il Sindaco e tutti coloro che l’hanno eletta ed in secondo luogo stabilendo che i loro gusti architettonici sono più importanti della legalità. Ci sorge quindi la domanda: chi sono loro per arrogarsi questo diritto? Se reputano che i cittadini siano ignoranti e il sindaco che hanno espresso con il 61% dei voti sia altrettanto ignorante, chi dovrebbe decidere in loro vece? Un dittatore? O forse un fotografo che probabilmente non sa neppure dove sia Bra? Noi crediamo che la legalità non sia un mero processo burocratico privo di valore e subordinato ai gusti di un fotografo improvvisamente assurto a demagogo, ma sia essa stessa fondante del vivere civile e dell’agire imprenditoriale e sociale”.

d.l.

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