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Il made in Piemonte piace al mondo. L’export cresce del 6,7 per cento

domenico massiminoCUNEO. Il made in Piemonte piace al mondo. In particolare nel settore alimentare. A confermarlo sono i dati resi noti da Confartigianato che segnalano la regione subalpina come la seconda, in Italia, per incremento delle esportazioni.  

«Anche nel 2015 le piccole imprese sono in pole position nella corsa del made in Italy sui mercati internazionali. Nel primo trimestre di quest’anno dal nostro Paese sono volati nel mondo prodotti per un valore di 25,8 miliardi di euro (pari al 27,2% del totale del nostro export manifatturiero), con un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2014».

Il presidente di Confartigianato Cuneo Domenico Massimino sottolinea i risultati delle vendite all’estero ottenuti dai settori con la maggiore presenza di micro e piccole imprese sulla base di un rapporto realizzato dalla Confederazione.

Dalla rilevazione emerge che le vendite all’estero dei prodotti delle piccole imprese superano l’andamento complessivo delle nostre esportazioni che, nei primi tre mesi del 2015, hanno fatto registrare un aumento del 3,1%.

Complessivamente, tra marzo 2014 e marzo 2015, i prodotti esportati dalle micro e piccole imprese valgono 102,4 miliardi, pari al 6,2% del Pil.

«Con questi “numeri” – sottolinea il presidente Massimino – le piccole imprese si confermano ambasciatrici dell’alta qualità made in Italy e componente fondamentale dell’economia italiana. Il sistema economico e produttivo italiano, ricco anche di micro e piccole imprese, è un modello adatto allo sviluppo che va sostenuto e accompagnato».

A tenere alta la bandiera made in Italy nel mondo sono soprattutto i prodotti alimentari che mostrano un aumento del 5,9% del valore delle esportazioni. Bene anche i settori dei mobili (+5,6%) e dei prodotti in metallo (+4,3%).

Secondo il rapporto di Confartigianato, al vertice della classifica regionale per l’aumento, nel primo trimestre 2015, di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca il Veneto con una crescita del 7%. Secondo posto per il Piemonte, che registra un incremento del 6,7%, e terza posizione per l’Emilia Romagna che fa segnare un +5,2%. Seguono la Toscana (+2,1%) e la Lombardia (+0,3%).

La provincia di Cuneo, con un aumento dell’1,8%, si attesta tra le prime 20 province che hanno fatto registrare una dinamica positiva.

Ad apprezzare sempre di più i prodotti delle nostre piccole imprese è la Corea del Sud dove l’export è cresciuto del 24,4%, seguita da Cina (+19,7%), Stati Uniti (+18,3%), Hong Kong (+11,5%), Regno Unito (+9,0%), Spagna (+8%), Svizzera (+7,8%), Polonia (+5,8%).

All’opposto ha registrato un vero e proprio crollo l’export delle nostre piccole imprese verso la Russia, diminuito del 34,6%. Confartigianato ha calcolato che, senza il calo di vendite in Russia, l’export complessivo delle micro e piccole imprese italiane avrebbe registrato un tasso di crescita del 5,4%, di 1,3 punti superiore al 4,1% effettivo. In particolare la caduta delle vendite sul mercato russo vale 4 punti di mancata crescita dell’export nei settori di MPI nelle Marche, 2,5 punti in Abruzzo, 2,1 punti in Emilia Romagna, 1,9 punti in Friuli Venezia Giulia, 1,5 punti in Umbria, 1,4 punti in Lombardia e 1,2 punti in Veneto.

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