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In novecento davanti al Volto

Albesi da papa Francesco no creditiTORINO. La diocesi di Alba in pellegrinaggio alla Sacra Sindone con mons. Lanzetti
Venerdì 12 giugno, la comunità diocesana di Alba si è messa in cammino, in pellegrinaggio, per andare a vedere e contemplare la Sacra Sindone, a Torino. Circa novecento pellegrini, distribuiti su diciotto pullman, uomini, donne, giovani e anziani, provenienti dalle colline di Langa e Roero. Domande, attese e speranze invadono il cuore dei pellegrini, che per la prima volta si accostano al Sacro Lenzuolo, ma anche per coloro che vi ritornano le emozioni non mancano.

Dopo un percorso a piedi che ricorda la ricca catena dei santi piemontesi e la proiezione di un breve video, si accede al duomo e l’incontro di gruppo diventa personale, singolo e quindi unico e speciale. Al buio e nel silenzio che avvolge tutto si contrappone la luce della Sindone e il dialogo profondo, dal cuore, di ciascuna persona. Per qualcuno è dialogo fatto di sguardi che si focalizzano sulle ferite, sui segni dei chiodi, delle spine; per qualcuno è preghiera di ringraziamento, di perdono, di richieste e suppliche; per altri è condivisione, è passione di tanti dolori che affliggono il corpo e l’anima.

Sono le ferite dell’uomo di ieri e oggi nella malattia, nella perdita del lavoro, nella frustrazione, nel tradimento, nella solitudine, nell’indifferenza, nella violenza, nelle guerre, crisi sociali e umane, nei muri che costruiamo ogni giorno senza mattoni, ma con le parole e i gesti. Davanti a quel corpo trafitto c’è un mistero chiamato amore: è l’amore di Dio, morto per noi, per salvarci, per liberarci, per riscattarci, per darci speranza, per continuare ad amare senza barriere, senza distinzioni e senza confini.

Il racconto completo dell’esperienza vissuta dai pellegrini albesi si può leggere sul numero di Gazzetta in edicola

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