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Alba, il Centro di accoglienza della Caritas un esempio a livello nazionale

ALBA Disponibili sul sito www.chiediloaloro.it i quattro video relativi all’attività di don Luigi Alessandria raccontano, attraverso la testimonianza del prete operaio albese, dei volontari e degli ospiti, le attività svolte all’interno della “Cittadella della carità”, il centro di prima accoglienza della Caritas diocesana di Alba.

Da decenni è un prete al servizio dei deboli don Luigi Alessandria. Responsabile della Caritas diocesana, 75 anni, insieme a circa un centinaio di operatori e volontari alla “Cittadella della carità” e anche grazie ai contributi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica assicura pasti caldi, abiti e alloggio a chi fatica a sopravvivere: nuovi poveri, ex carcerati, migranti, padri separati, anziani. Senza più casa, sospesi tra un licenziamento dopo anni nell’industria e lavori saltuari sottopagati, con cui rialzarsi è impossibile. Il difficile è ridare loro un orizzonte di vita, la fiducia nel poter cambiare le cose.

Nel Centro di pronta accoglienza “le richieste aumentano e la disponibilità si riduce – dice don Luigi – Con la crisi facciamo fatica a garantire i servizi. Nel 1994 il Vescovo mi ha incaricato di seguire questo centro di pronta accoglienza facendo comunità con gli obiettori di coscienza. Il centro è partito per rispondere alle esigenze di immigrati che arrivavano ad Alba per trovare lavoro. Poi sono venute le comunità ed i servizi sociali a chiedere di ospitare ragazzi, giovani per favorire l’inserimento attraverso borse lavoro. Adesso sono arrivati coloro che cercano lavoro, che sono stati sfrattati. La domanda cambia e gli utenti hanno bisogno più di comunità che di dormitorio”.

L’8 per mille nel 2013 ha sostenuto la Caritas diocesana di Alba con 165 mila euro e con 25 mila l’ampliamento della mensa di via Pola.

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