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Cirio: No al formaggio con latte in polvere. Abbiamo una tradizione da difendere

ALBA “Tra le tante assurdità che l’Europa a volte ci impone c’è anche quella del formaggio senza latte”: a parlare è l’eurodeputato Alberto Cirio che ha firmato, oggi, la petizione della Coldiretti contro la diffida con cui l’Ue chiede all’Italia di revocare il divieto (in vigore dal 1974) di impiego di latte condensato, in polvere o ricostituito nei prodotti caseari. Presente alla firma, ad Alba, il segretario di zona della Coldiretti, Cesare Gilli.

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“Anche se la questione è stata un po’ troppo semplificata – sottolinea Cirio – quella europea è una decisione che potrebbe gravemente danneggiare le nostre produzioni più artigianali fatte con latte genuino, che sono il fiore all’occhiello dell’intera filiera casearia italiana nel mondo perché assicurano elevati standard di provenienza e di sicurezza alimentare. Solo nel primo trimestre del 2015 hanno visto un aumento della vendita di oltre il 9,3%. C’è poi un problema di confusione legata all’interpretazione delle norme su cui nelle scorse settimane abbiamo presentato una specifica interrogazione alla Commissione europea: la legge italiana del ’74 fu istituita per garantire la genuinità dei prodotti caseari e nel 2011 un regolamento europeo ha imposto a tutti gli Stati membri l’etichettatura al prodotto affinché il consumatore finale fosse informato proprio circa la qualità e la genuinità dell’alimento. Ci chiediamo come l’Europa intenda conciliare il suo stesso regolamento con la diffida emessa nei confronti dell’Italia, fermo restando – conclude l’europarlamentare – che la nostra tradizione è legata a una produzione con latte vero e non in polvere ed è importante capire come fare a difenderla”.
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