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Tra volontari, chef e spettatori: l’entusiasmo del popolo di Collisioni

BAROLO Non è spaventato dal caldo e nemmeno dalle code o dalle strette e ripide vie di Barolo, nelle Langhe albesi. Il pubblico di Collisioni, alle undici di domenica 19 luglio, secondo ed ultimo giorno del festival agri-rock, si presenta come una fiumana senza età e bandiera: ci sono bambini, famiglie, pensionati e ragazzi che provengono dall’Italia ma anche da Francia, Svizzera, Inghilterra e Irlanda. Ci sono pure giornalisti, curiosi, accaniti lettori, appassionati di rap e, soprattutto, tanti volontari.

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Seppur in un ruolo diverso da quello che gli era stato assegnato, Piero non si lamenta: “Arrivo da Torino e mi sarei dovuto occupare della sicurezza; invece mi trovo tra i parcheggi. Nonostante il caldo e gli effetti collaterali che questo crea sugli automobilisti, a Collisioni ci si sente veramente parte di un’unica squadra”.

Abbiamo poi incontrato Marco: arriva da Reggio Calabria e ha deciso di trascorrere le ferie a Barolo. Le sue parole: “Ho un amico che abita in Piemonte, mi ha parlato di Collisioni e così, senza pensarci troppo, ho dato la mia disponibilità per gestire i biglietti d’entrata. Il turno è iniziato alle prime luci dell’alba, ma nel pomeriggio ho potuto assistere agli spettacoli, inclusi i concerti di Mark Knopfler e Sting”.

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Alessio è al lavoro al palco nella piazza gialla, dove suonano le band emergenti: “Questo angolo racchiude il mantra di Collisioni, giovani al fianco di big per crescere con la cultura”, afferma il giovane.

Non solo cultura, però. Il festival langarolo è, e non potrebbe essere altrimenti, anche enogastronomia. Lo sa bene Matteo, che serve gustosi piatti in piazza rosa: “Un pubblico sotto le aspettative quello di sabato a pranzo, numerosissimo invece domenica“, racconta Matteo, aggiungendo: “Le grandi folle non ci spaventano perché siamo pronti a metterci in gioco sia con i piemontesi, una minoranza, sia con gli stranieri, desiderosi di conoscere questa terra anche attraverso il suo cibo”.

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Ai piedi del castello troviamo Ann, partita da Lugano e rimasta colpita proprio dalle eccellenze culinarie. “Sulla cultura ero pronta“, spiega la ragazza, “Controllavo periodicamente il sito web di Collisioni per rimanere aggiornata su ogni ospite ma, sul cibo, non mi aspettavo queste prelibatezze. Pensavo che un festival non si potesse abbinare con l’alta cucina e invece devo ricredermi”.

La vera anima di Collisioni resta però il pubblico, quello che non si annoia quando il bus-navetta è troppo pieno per accompagnarlo nel centro storico, quello che non si fa scoraggiare se non trova posto a sedere mentre J Ax presenta il suo ultimo album, quello che, sulla via del ritorno, è sempre entusiasta. Tra loro Margherita e Lorenzo, 29 anni a testa: “Arriviamo da Bergamo, abbiamo conosciuto le Langhe cercando le date dei concerti di Paolo Nutini. Non abbiamo resistito al programma del giorno successivo all’esibizione del nostro beniamino e così siamo rimasti, dormendo in macchina”.

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Come loro anche Marco, piemontese d’origine con la compagna canadese che, insieme ai due figli piccoli, non ha rinunciato all’incontro di Daniel Pennac. “Viaggiare in quattro è difficile, ancor di più se devi attendere sotto il sole per accaparrarti una sedia, ma è la libertà descritta da Pennac che rende il viaggio un piacere”, osserva Marco.

Ora ci si prepara al gran finale: lunedì 20 luglio, alle 21, la rassegna si chiuderà con il concerto di Mark Knopfler e martedì 21, alle 21.30, con quello di Sting.

Manuela Anfosso

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