Multa per la vendemmia, Rabino: Situazione che rasenta la follia

La  Camera di commercio cambia i criteri per raccogliere i prezzi delle uve

La multa salata comminata a un pensionato che aveva alcuni amici nella sua vigna che lo aiutavano a vendemmiare a fatto molto rumore ed è finita anche sui telegiornali nazionali.

MARIANO_RABINO

Il deputato albese Mariano Rabino, vicesegretario di Scelta civica ha affidato le sue riflessioni a un comunicato:

«Prendere una multa da quasi 20 mila euro per aver organizzato una raccolta d’uva con l’aiuto di qualche amico nel terreno della propria casa è davvero incredibile e ingiustificabile. Una situazione che rasenta la follia. Vicende come queste dimostrano come la burocrazia italiana talvolta faccia di tutto per apparire assolutamente autoreferenziale e lontana anni luce dalla realtà concreta dei territori e delle persone che vi abitano. Una burocrazia che si rivela, in casi come questi, tutt’altro che al servizio del cittadino. Contrastare il lavoro nero e ogni forma di violazione delle norme è sacrosanto diritto-dovere, ma vessare con scelte ottuse onesti cittadini che vendemmiano all’interno della propria proprietà con qualche amico è davvero un qualcosa che speriamo di non dover commentare più».

«Esprimo la mia solidarietà – conclude Rabino – al signor Battaglino e gli assicuro che mi impegnerò, insieme a Enrico Zanetti, nella sua doppia veste di segretario nazionale di Scelta civica, e soprattutto di sottosegretario all’economia, in una battaglia  contro questo tipo di comportamento della nostra burocrazia, affinchè simili incredibili vicende non possano più ripetersi».

Uva

Anche la deputata piemontese Eleonora Bechis (eletta con il Movimento 5 stelle e passata ad Alternativa libera) commenta l’accaduto: «Resto basita nell’apprenere che a Castellinaldo (Cuneo) si multa un pensionato di 63 anni perché quattro amici lo aiutano a vendemmiare, mentre a Nardò (Lecce) muore Mohamed Abdullah un bracciante di 47 anni sfiancato dal duro lavoro nei campi di pomodoro e vittima del caporalato vero. A quanto pare ciò che succede nei campi d’Italia non merita e non ha meritato la solerzia degli ispettori del lavoro, impegnati in più urgenti raid per debellare le scampagnate tra amici. Due pesi e due misure che gettano nel ridicolo sia gli ispettori del lavoro che fanno il loro dovere, sia chi chiede inutili inasprimenti delle pene. Le leggi ci sono, è la certezza del diritto che manca. Rivolgo un pensiero di cordoglio ai cari di Mohamed Abdullah e un profondo senso di indignazione verso il sistema del caporalato e della coltre di omertà e collusione che lo circonda».

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Va detto che i coltivatori diretti godono di tutta una serie di facilitazioni che permettono loro di avere un’aiuto gratuito durante il periodo più intenso di lavoro quali la vendemmia. I partenti dell’imprenditore agricolo possono collaborare occasionalmente e in modo gratuito così come gli altri coltivatori diretti. Per tutte le altre situazioni ci sono i voucher per il lavoro accessorio.

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