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Tiziana e l’oro profumato di Praverd

Montà Tiziana CasettaMONTÀ. 20.000 bulbi di zafferano nei campi del nonno.
In Valle Casette, tra vigne i noccioleti, sono appena stati piantati 20.000 bulbi di zafferano, in 2.500 metri quadri di terreno. È la scommessa di Tiziana Casetta, torinese, classe 1978, socia della cooperativa Sogni e bisogni, che ha messo così a frutto i campi ereditati da nonno Bartolomeo (Tumlin) Casetta. L’idea di coltivarci dello zafferano le è venuta quando la sua società, la cooperativa Sogni e bisogni, che normalmente lavora con ragazzi con problemi psichiatrici, ha cercato nuovi settori in cui investire.
Perché lo zafferano?
«Lo zafferano è molto diffuso in Asia, ma in Abruzzo, Marche e Sardegna abbiamo un prodotto di grande qualità. Io avevo dei campi vuoti, la cooperativa cercava nuove frontiere, l’analisi chimica del terreno dava risultati incoraggianti, il clima della Valle è adatto e, infine, non correvamo il rischio di avere concorrenti. Così abbiamo colto l’occasione».
Quando la prima semina?
«Nell’estate 2014 abbiamo acquistato 4.000 bulbi per mille euro. La nostra sede di lavoro è stata la cascina di Luigi Casetta, Luiset, che, oltre a metterci a disposizione i locali, ha sempre creduto nel progetto. Il 100% dei bulbi è sopravvissuto e la resa, pur essendo il primo anno, è stata del 75%. A novembre abbiamo fatto il nostro primo raccolto. Abbiamo studiato un packaging di vendita accattivante, creando delle bustine da 5 euro contenenti una dose per otto persone. Abbiamo scelto un logo e un nome, Pravèrd, che non è altro che il soprannome del nonno e delle sue terre. E distribuito il tutto a Torino, Alba, Chivasso, Ferrere e Govone. È stato un successo: la qualità era ottima e abbiamo venduto tutto. Quest’anno abbiamo incrementato la coltivazione, piantando ventimila bulbi. Poiché le fasi di piantumazione e raccolta vengono eseguite a mano, abbiamo incrementato la forza lavoro, accogliendo, grazie al servizio civile internazionale, sei ragazzi di diverse nazionalità (russi, polacchi, spagnoli, francesi e serbi)».
E adesso?
«Ora cerchiamo di ampliare la rete di vendita e stiamo studiando la possibilità di sfruttare lo zafferano non solo come alimento. Ha principi attivi e vitamine che lo rendono un valido alleato nella prevenzione e cura di diverse patologie ( depressione, stress, problemi digestivi, infiammazioni, invecchiamento. Inoltre, accellera il metabolismo. Potremmo raggiugere ulteriori fette di mercato creando una linea di cosmetici oppure impiegandolo in erboristeria e omeopatia. Ora aspettiamo il raccolto novembrino, godendoci il clima di Valle Casette, ottimo sia per il meteo sia per la gente che non ci ha fatto mancare vicinanza e aiuto.
Andrea Audisio

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