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Cinema vekkio, Poor man style e le foto di Veronica

poo man styleCORNELIANO Concerto e mostra sabato 10 ottobre in corso Riddone
Saranno i Poor man style ad aprire la stagione del Cinema vekkio di Corneliano,  con una serata dedicata al reggae grazie al gradito ritorno della formazione composta, tra gli altri, da Bunna e Madaski (Africa Unite). Il progetto Poor man style nasce nel marzo 2008 con l’album omonimo e prosegue con Lontano, datato aprile 2011. Sul palco del Vekkio i Poor man style ripercorranno sette anni in giro per l’Italia e il mondo, con una particolare attenzione al disco pubblicato a luglio 2014, Rabbia dub style. Prima dei Poor man style, scaldare la platea sarà il compito degli Small Axe, dalle 21. La band, nata nel 2012 a San Damiano d’Asti, presenterà in anteprima il primo ep, caratterizzato da sonorità reggae, dub, con sfumature ska e rock. Apriranno e chiuderanno la serata i dj set dei DotOn e di Karai-Bi.

Per la rassegna di arti visive CivikArt, nei locali del circolo a Corneliano la prima artista a esporre i propri lavori sarà Veronica Morino con la mostra fotografica intitolata Salomè, visitabile gratuitamente dal 10 ottobre al 14 novembre. Veronica, originaria di Santa Vittoria, frequenta l’Accademia albertina di Torino.

«Mi sono avvicinata alla fotografia per la prima volta all’età di 11 anni, quando per gioco utilizzavo la vecchia Pentax dei miei genitori. Da una semplice passione è diventata un’esigenza quella di scattare fotografie. Dalla Pentax passai alle macchine usa e getta, poi alle prime digitali fino ad arrivare alle reflex; nonostante questo non ho mai del tutto abbandonato la fotografia analogica», racconta l’artista.
«Non sono sicura di cosa vorrei fare “da grande”, l’unica cosa di cui sono certa è che la fotografia farà sempre parte della mia vita». Quale sarà il tema della mostra fotografica? «Tutti conosciamo il mito di Salomè, figlia di Erode che con la sua danza riuscì a sedurre lo zio e ottenne in cambio la decapitazione di Giovanni Battista, colpevole di non ricambiare il suo amore. Il mio è un lavoro ispirato ad artisti come Moreau e Klimt, che vuole rappresentare la donna non come semplice oggetto di desiderio, ma come forza impetuosa, consapevole della propria bellezza e del suo potere erotico. Salomè non è più bellezza angelica, bensì diventa donna fatale che concilia femminilità e distruzione. In tutte le donne che ho fotografato ho cercato di cogliere Salomè, rappresentando la bellezza che sublima amore e morte».
Marcello Pasquero

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