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I tubi del metano portano il calore sulle colline

SERVIZI Nei prossimi anni Bergolo, Bosia, Castelletto Uzzone, Cissone, Cravanzana, Feisoglio, Gorzegno, Gottasecca, Levice, Mombarcaro, Niella Belbo, Pezzolo, Prunetto, San Benedetto, Somano, Torre Bormida e altri dieci Comuni cuneesi ancora sprovvisti del metano potrebbero essere raggiunti dal gas noto per il suo alto potere calorifico a fronte di un basso impatto ambientale.

metano
«La chiave», spiega il sindaco di Alba Maurizio Marello, «potrebbe essere la nuova legge in materia di gestione del gas che impone agli ambiti territoriali (in questo caso l’Atem Cuneo 3 Nord-Est – uno dei tre ambiti territoriali minimi della provincia e uno dei 177 d’Italia, che conta 90 Comuni della Granda) di affidare il servizio nelle mani di un unico gestore».
Nel bando di gara, a rilevanza europea, che dovrebbe essere indetta entro febbraio 2016 –ma arriverà più tardi visto che il governo, assecondando le richieste dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, dovrebbe concedere una proroga –potrebbe essere inserito un progetto per portare la rete del metano ai Comuni che ancora ne sono privi. A studiare la fattibilità del piano, per conto del Comune di Alba (l’ente appaltante della gara per l’Atem Cuneo 3), sarà la Ge.Vi., società con sede a Varese.
Martino Viola, uno dei due amministratori della Ge.Vi., ha spiegato a Gazzetta che si tratta di «un’operazione difficile», visto che i Comuni senza metano sono il 29 per cento del totale e perché gli interventi sono piuttosto invasivi, ma concretizzabile. «A patto», precisa Viola, «che ci sia un’unità di intenti tra i Comuni ancora sprovvisti e gli altri e che si voglia per davvero giungere a questo risultato».
Il primo passo sarà esaminare il tracciato delle strade, fondamentali per l’installazione delle tubature, così come lo stato idrogeologico delle colline che dovranno essere attraversate dall’impianto. A seguire verrà valutata la sostenibilità economica. Il collegamento tra le dorsali principali della rete e i vari confini comunali potrebbe essere parte integrante del bando, mentre la totale metanizzazione potrebbe essere completata in una fase successiva dagli enti locali interessati usufruendo di un contributo pari al 50 per cento dell’importo a cui se ne aggiungerebbe, per legge, uno di eguale importo versato dal concessionario che si aggiudicherà la gara. Peraltro, i Comuni che utilizzano il gpl, qualora il loro impianto fosse abbastanza moderno, potrebbero non doverne realizzare uno nuovo specifico per il metano. Una grande opportunità per fare sentire meno soli tanti piccoli Comuni, messi in ginocchio dalla crisi e dai tagli statali, e anche per avvicinare i loro servizi a quelli offerti dalle città medio-grandi della provincia.

Enrico Fonte

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