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In 10 anni ad Alba un grado in più

Meteo: prevista una lunga ondata di caldo con massime oltre i 35 gradi

L’INTERVISTA Quasi un grado in più rispetto a dieci anni fa, segno che anche Alba risente dei mutamenti climatici globali. Lo certifica l’inchiesta realizzata da Gazzetta in vista della Conferenza Onu sul clima in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre (accompagnata nel mondo e ad Alba dalla Marcia per il clima), che potrebbe portare alla definizione di un accordo mondiale vincolante sulla riduzione di emissioni necessaria a evitare che il riscaldamento terrestre superi i 2 gradi, la soglia considerata critica dagli scienziati.

caldo
Si diceva dell’inchiesta albese. Che cosa sta accadendo nel cielo che sovrasta le torri? Seppure per un’analisi completa servano dati di 50 anni, analizzando l’ultimo decennio (la centralina Arpa non va oltre) emerge che la temperatura media tende al rialzo o comunque raggiunge livelli degni di nota. Nel 2014 e nel 2012 è stata registrata una temperatura mensile media di 13,7 e 14 gradi, superiore di quasi 1 grado e oltre rispetto ai 12,7 del 2013, ai 12,8 del 2009 e ai 13,05 del 2006. In parallelo si sono raggiunti alti picchi di piovosità: lo scorso anno la media mensile è stata di 73,8 millimetri, mentre nel 2013 aveva raggiunto i 56,7 millimetri, in crescita rispetto ai 48,8 del 2011 e ai 43,03 del 2005. L’Amministrazione del sindaco Maurizio Marello sta studiando questi dati nell’ambito dell’adesione al progetto europeo Patto dei sindaci e all’omologo progetto dedicato ai cambiamenti del clima (una sorta di piano regolatore ambientale), che saranno presto unificati. Ad annunciarlo è l’assessore Massimo Scavino, che presenterà l’iniziativa in concomitanza con la Marcia per il clima.

Scavino, perché la fusione dei due piani?
«Esiste una stretta correlazione tra le emissioni inquinanti e i mutamenti climatici e pertanto si è ritenuto di inglobare i progetti, come peraltro suggerisce la Commissione europea. Come conseguenza il Comune si impegnerà a ridurre del 40 per cento le emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e a incrementare del 27 per cento il livello di efficienza energetica e della stessa percentuale l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Se mancherà i traguardi, verrà estromesso dal progetto europeo, che peraltro lo colloca in una posizione privilegiata per futuri bandi di finanziamento nel campo ambientale e dell’energia».

Sono obiettivi facili?
«Servirà uno sforzo notevole ma siamo ottimisti: dal 2001 al 2012, a fronte di una domanda energetica di 381.000 mWh/anno, le emissioni inquinanti sono già diminuite del 10 per cento, passando da 102 mila tonnellate annue a 96 mila. Peraltro l’aria albese è piuttosto salubre, come certifica il calo di sforamenti da Pm10».

Quali strategie adotterete per tagliare ulteriormente le emissioni inquinanti?
«Alcune sono già in atto come le casette dell’acqua, l’efficientamento energetico degli edifici comunali, l’ammodernamento della rete di illuminazione, l’estensione della raccolta differenziata, della rete di piste ciclabili, dell’area pedonalizzata e del Piedibus e progetti di privati, come la realizzazione di una centrale idroelettrica sul Tanaro».

Enrico Fonte

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