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Arriva il manuale per conoscere il Psr

AGRICOLTURA Un tempo, a scuola c’erano i “Bignami”, libricini utili per districarsi alla svelta sulle materie oggetto di esami o interrogazioni. Oggi, per evitare di perdersi nelle quasi mille pagine del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 è disponibile un manuale tascabile di 32 pagine, realizzato su iniziativa dell’eurodeputato Alberto Cirio e presentato in anteprima la scorsa settimana in Municipio ad Alba, in una sala della Resistenza gremita di sindaci di Langa e Roero.

Psr
Alberto Cirio durante la presentazione del manuale, nella Sala della Resistenza del Municipio di Alba.

Il “Bignami” sul Psr contiene la sintesi delle principali misure del nuovo Programma di sviluppo rurale approvato a fine novembre dalla Commissione europea, ma anche focus personalizzati (basati su domanda e risposta) che individuano, in base alla tipologia di utente, le misure più adatte alle varie necessità, fornendo inoltre i riferimenti dei funzionari regionali incaricati di seguire i bandi.
«Il nuovo Psr è uno strumento prezioso che stanzia per l’agricoltura piemontese oltre un miliardo di euro – spiega Cirio – ma è anche un documento non facile da leggere per chiunque. Per questo motivo ho chiesto ai miei uffici a Bruxelles di predisporre una guida che ne semplifica la comprensione, rispondendo in modo personalizzato alle domande più frequenti degli agricoltori, ma anche di giovani imprenditori, Comuni, Gal, consorzi e di tutti i soggetti che possono accedere ai fondi».
Nella parte finale il libretto si sofferma anche su altri programmi europei come Alcotra, “Europa per i cittadini”, Life plus e Por Fesr (quello che negli anni scorsi ha permesso di ottenere fondi per il recupero della torre di Barbaresco).
Il manuale sul Psr sarà disponibile nei prossimi giorni nei Comuni e presso gli uffici delle Organizzazioni professionali agricole.
«Mi auguro che questa pubblicazione contribuisca a non sprecare le risorse che l’Europa ci mette a disposizione, risorse che arrivano anche dalle nostre tasche e che devono tornare in Piemonte», conclude Cirio.

Corrado Olocco

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