SALUTE Il convegno svoltosi il 3 e 4 dicembre a Torino sul tema dell’ipertensione polmonare è l’occasione per fare il punto su questa patologia con il responsabile della pneumologia dell’Asl Cn2 Giuseppe Galeasso.
Cos’è l’ipertensione polmonare?
«Una condizione in cui la pressione dell’arteria polmonare supera una certa soglia. Secondo le più recenti linee guida delle società cardiologica e respiratoria europee, ci sono cinque gruppi di cause. Il primo comprende l’ipertensione polmonare primitiva: le forme più rare, con cause idiopatiche, cioè sconosciute, o ereditarie, o legate all’assunzione di farmaci (soprattutto anoressizzanti oggi non più in commercio), e ad altre cause fra cui hiv, malattie congenite, insufficienze epatiche. La frequenza è dai 5 ai 10 casi per milione in Europa. Il secondo gruppo di ipertensioni polmonari sono secondarie a malattie da insufficienza cardiaca e molto frequenti: è il 60-70% dei pazienti con scompenso cardiaco. Il terzo gruppo è quello di cui mi occupo: l’ipertensione polmonare che consegue a malattie polmonari come broncopneumopatie ostruttive (asma, enfisema, fibrosi polmonari e malattie rare) e apnee ostruttive del sonno, piuttosto frequente. Il quarto gruppo è legato a malattie tromboemboliche polmonari e altre patologie simili. Infine vi sono altre cause multifattoriali e patologie rare».
Quando si sospetta questa patologia?
«Dai 50 ai 65 anni nelle forme primitive; in tutte le altre età per le secondarie. Nelle prime c’è una prevalenza nelle femmine: 1,8 contro un maschio. La malattia si presenta con mancanza di fiato sotto sforzo, senso di affaticamento, dolore al petto: la dispnea da sforzo».
Come si svolge l’iter diagnostico?
«Parte con il medico curante che a seguito di alcuni esami invia il paziente al cardiologo o allo pneumologo, che effettuano ulteriori prove diagnostiche. Se si conferma l’ipertensione ed è esclusa la presenza di una causa secondaria di tipo cardiaco, respiratorio o tromboembolico, il paziente viene inviato al centro di riferimento, alle “Molinette”. Negli altri casi facciamo noi il trattamento di ossigenoterapia a lungo termine». a.r.