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Una cappella per gli ortodossi macedoni

NEIVE La comunità macedone ortodossa di Neive, domenica scorsa, ha inaugurato la cappella di San Giovanni Battista, dove è stato collocato il fonte battesimale. Dopo la celebrazione della Messa nella chiesa di San Michele Arcangelo, si è svolta una solenne funzione officiata dal metropolita d’Europa Pincu, dal vescovo, e da padre Mihailo Matevski, per la benedizione del fonte.

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La cappella si trova in un locale della canonica della chiesa di Neive capoluogo, ed è stata totalmente decorata con affreschi di stile bizantino dalla pittrice Petronia Makaveeva, che, utilizzando un’antica tecnica di pittura con pigmenti naturali, ha rappresentato le figure dei santi ortodossi e cattolici.Dal 2008 è stato concesso alla comunità ortodossa l’utilizzo della chiesa nel centro storico del paese, per avere un luogo di incontro in cui professare il proprio culto, che è divenuta un punto di riferimento dei macedoni ortodossi, non solo neivesi, ma di tutto il Piemonte.
In Italia sono presenti solo due chiese ortodosse, una a Neive e una a Piacenza e gli ortodossi celebrano l’Eucaristia ogni domenica, oltre ad altre festività religiose che si svolgono nei giorni feriali, e almeno due volte l’anno vengono raggiunti dal loro vescovo dalla Svezia.
«L’Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere promossa dalla Cisl) è un’associazione che lavora con queste comunità per aiutare da un punto di vista burocratico, e facilitarne l’integrazione nel nostro tessuto sociale, intervenendo anche con incontri nelle scuole», spiega Roger Davico, della Cisl. «Un interessante progetto di integrazione è stato avviato dall’Associazione degli scout italiani coinvolgendo i bambini macedoni, con una prima uscita svoltasi in estate a San Bovo, che ha avuto un riscontro positivo».
Per la realizzazione di questa cappella i sindacati Fai e Cisl di Cuneo hanno devoluto un’offerta, e nello spirito di fratellanza tra la comunità ortodossa e quella cattolica, tra gli affreschi sono stati scritti il Credo e il Padre nostro, sia in lingua macedone sia in italiano.
Al termine della cerimonia i sacerdoti ortodossi hanno espresso il loro ringraziamento alla parrocchia di Neive, all’Amministrazione comunale rappresentata dal consigliere comunale Massimiliano Zichi, ai rappresentanti della Cisl, per la loro collaborazione. Per i fedeli ortodossi è importante poter mantenere le loro tradizioni anche vivendo lontano dalla propria patria; martedì 19 gennaio hanno festeggiato l’Epifania, rievocando un’antica tradizione: si sono riuniti presso il Tanaro, il vescovo ha buttato nel fiume una croce di legno e alcuni giovani si sono tuffati nelle gelide acque per recuperarla.

Silvana Fenocchio

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