Aprono le sale cinesi al castello

GOVONE All’inaugurazione anche il viceministro Ilaria Borletti Dell’Acqua.
Restaurate e aperte, le pregiate sale cinesi del castello di Govone, patrimonio dell’Unesco dal 1997, sono state inaugurate mercoledì 20 aprile.

Castello di Govone Sala cinese 9 (1)

«Il ripristino, iniziato nell’ottobre del 2014, è stato reso possibile grazie ai fondi disponibili a tutela del patrimonio culturale per un importo di circa 700mila euro», ha spiegato Silvia Valmaggi della Soprintendenza delle belle arti.

La prima testimonianza delle sale cinesi risale a metà Settecento: «Mandato da Vienna tutte le carte delle Indie, con le quali il conte di Favria a aggiustato le due camere di Levante», scriveva Roberto Solaro, marchese di Breglio, allora proprietario della residenza. <EM>«L’iter di conservazione del castello trova il suo inizio negli anni ’90, quando nessuno lo conosceva», ha sottolineato la presidente di Govone e il castello, Ornella Ponchione. «Questa struttura è stata acquistata dal Comune nel 1897, e si dice che per molto tempo dalle porte uscissero le capre. Ora è commovente vederla in tutto questo splendore», ha incalzato il primo cittadino Giampiero Novara.
A confermare l’importanza della residenza sabauda anche l’assessore alla cultura e al turismo regionale, Antonella Parigi, che ha annunciato: «La bellezza dei siti sabaudi deve essere un motore di sviluppo, ed è per questo che, a partire dal mese di maggio, un dirigente sarà assunto dalla Regione per vendere nel mondo pacchetti turistici di questi luoghi».
Ad ammirare lo splendore delle tappezzerie cinesi, il 20 aprile c’era anche il viceministro ai beni, alle attività culturali e al turismo Ilaria Borletti Dell’Acqua, che ha dichiarato: «Questo castello e il suo paesaggio lasciano senza fiato. È uno dei posti più belli che io abbia mai visto. Conferma come il nostro Paese conservi bellezze monumentali e paesaggistiche immense, che valorizzano il territorio e ci rendono orgogliosi di essere italiani».

Francesca Gerbi

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