ALBA Le celebrazioni per Resistenze, il programma delle celebrazioni per la festa della Liberazione, mercoledì 20 aprile al teatro Giorgio Busca sono state animate dalle terze della scuola media Sandro Pertini, coordinate dalle insegnanti di lettere, e dal coro delle classi prime e seconde, diretto da Gabriella Settimo e Angela Aimasso. Antonio Buccolo con i ragazzi hanno rievocato l’eccidio delle carceri. Gli interventi presentati da Nicola Conti sono stati accompagnati dal quartetto musicale formato dagli insegnanti Angela Aimasso, Elena Ciartano, Silvano Storti e Mario Zappalà.
Oggi, martedì 26 aprile, alle 10, si è svolta La tortura di Alba e dell’Albese settant’anni dopo, marcia commemorativa lungo il percorso che da piazza Monsignor Grassi porta alla chiesa di San Giuseppe, al centro studi Beppe Fenoglio, a piazza Risorgimento, al municipio per ritornare in vescovado. È stata un’iniziativa della scuola media Vida con la partecipazione del liceo artistico Pinot Gallizio.
Alle 17 seguirà, alla scuola elementare Gianni Rodari, in corso Europa, l’incontro sul tema “Perché la risposta alle paure non sta nei facili pregiudizi ma nella ricerca dell’emancipazione individuale e collettiva”. Interverrà Claudio Vercelli, ricercatore di storia contemporanea presso l’istituto di studi storici Salvemini di Torino.
Giovedì 28 aprile, alla libreria La torre sarà presentato il libro Chi sono io? Racconti su identità e ritrovamenti (edizioni Gruppo Abele). I racconti del volume sono il risultato del lavoro di otto tra i più importanti scrittori e illustratori argentini che hanno raccolto le storie dei bambini figli di “sovversivi” negli anni della dittatura militare. Più di 400 piccoli furono dati in adozione, inconsapevoli delle proprie radici e delle proprie storie.
Venerdì 29 aprile, alle 10, al teatro Giorgio Busca andrà in scena L’Inafferrabile. In bici con Bartali e in moto con Lulù-Storie dai giorni della Resistenza. Lo spettacolo di Assemblea teatro è stato organizzato dalla Cisl di Alba e dall’Anpi per i pensionati e le scuole della città. Si parla di Lulù, un partigiano francese in terra di Langa, inafferrabile nei suoi travestimenti, e di Bartali, il grande Gino, il campione che non volle essere eroe, inafferrabile sulla sua bicicletta in corsa, carica di documenti, soldi e informazioni.
